Migranti, nuovo stop del tribunale: non convalida altri due trattenimenti
In attesa della sentenza della Corte di giustizia della Ue, sulla questione dei trattenimenti dei migranti nel Cpr in Albania, questa mattina, secondo quanto apprende LaPresse, i giudici della sezione per l’immigrazione del tribunale civile di Roma hanno sospeso altri due provvedimenti di trattenimento, che nel mese di ottobre scorso erano stati portati nel Cpr albanese di Gjader. Ieri erano stati già sospesi due provvedimenti. "Questo Tribunale - scrivono i giudici nel dispositivo notifica al difensore, Paolo Iafrate, - ha sottoposto alla Corte di Giustizia Ue alcuni quesiti pregiudiziali riguardanti la designazione dei paesi di origine sicura da parte del D.L. n. 158/2024; ritenuto necessario attendere la decisione della Corte di Giustizia sui quesiti pregiudiziali proposti; ritenuto, però, che il protrarsi dei tempi della decisione sulla domanda di sospensione avrebbe ricadute negative sulla posizione soggettiva del richiedente asilo, sia in termini di diritto di soggiorno sul territorio nazionale che di perdurante titolarità del permesso di soggiorno provvisorio, posto che il comma 4 dell’art 35 ter del d.lvo n. 25/2008 prevede che tale permesso di soggiorno venga rilasciato quando l’istanza di sospensione sia accolta; dispone, nelle more della decisione della Corte di Giustizia, la sospensione dell’efficacia esecutiva del provvedimento impugnato".
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"Abbiamo depositato per tutti e tre i richiedenti asilo i controricorsi ora attendiamo", ha spiegato l’avvocato Iafrate, esperto di diritto dell’immigrazione e legale di tre cittadini a cui lo sorso 18 ottobre il tribunale di Roma, non convalidò i trattenimenti nel centro di prima accoglienza albanesi. Una sentenza, quella di ieri, che era stata addirittura anticipata dalla presidente della corrente di Magistratura Democratica. "La sezione immigrazione del Tribunale di Roma si è già riunita e c’è un verbale, ci sono delle questioni giuridiche importanti da affrontare e non sono posizioni dei singoli magistrati", aveva dichiarato, per poi aggiungere: "Sulla supremazia del diritto europeo non ci si può fare nulla, è il governo che cerca lo scontro". Parole che hanno provocato la pronta risposta del capogruppo di Forza Italia in Senato Maurizio Gasparri: "Dalla dottoressa Albano vorremmo sapere come mai ha dato l’impressione di conoscere in anticipo i tempi ed i contenuti di sentenze riguardanti l’immigrazione. Chiederò su di lei e sui suoi uffici una ispezione del Ministero della Giustizia, non essendo certo di ottenerla, ma essendo determinato nel chiederla anche nelle prossime ore nelle aule di Palazzo Madama".