La magistratura "deve essere rifondata", la ricetta di Gasparri: "Non basta la divisione delle carriere"
È appena concluso il convegno per i 60 anni della corrente di Magistratura Democratica. Parla Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato. Siamo allo zenith del confronto tra magistratura e politica? «Siamo al delirio. Ho letto i contenuti dei ripetuti interventi di Santalucia (presidente dell’Anm n.d.r) che di fatto ha giustificato l’azione di contrasto della magistratura politicizzata al processo legislativo. Allora si presentasse alle elezioni».
C’è una lunga tradizione di magistrati in politica...
«Da sempre mandano le loro avanguardie in Parlamento. Fin dai tempi di Violante, poi convertitosi allo stato di diritto. E poi molti altri che si sono alternati in una sorta di staffetta nel corso degli anni, fino ad arrivare agli odierni Scarpinato e Cafiero De Raho. È loro diritto candidarsi. Ma oggi rivendicano la possibilità di interferire...con il particolare che possono disporre della libertà degli altri».
È emerso anche il tema delle altre ordinanze sul trattenimento dei migranti in Albania, che dovrebbero uscire oggi.
«La magistrata Albano parla il giorno prima, e dice che c’è un verbale già scritto. Assicura che non è coinvolta nella decisione...ma allora chi glielo ha detto? Come fa a saperlo?»
Santalucia peraltro ha detto di «temere» che con queste nuove ordinanze si reinneschi la polemica. Pare di capire che saranno sfavorevoli?
«Che le devo dire? Ormai non c’è nemmeno bisogno della fotocopiatrice, con i computer si fa copia e incolla. Il giudice di Bologna, che ha rimandato alla Corte di giustizia Ue il decreto sui Paesi sicuri, nel suo pronunciamento ha utilizzato gli stessi argomenti che sostenne in un convegno qualche tempo fa, compreso il passaggio sulla Germania nazista. Va di moda il copia-incolla».
Silvia Albano dice che è il governo a cercare lo scontro e non la magistratura...
«Ha detto anche che non hail "Libretto rosso" di Mao in tasca, mala Costituzione. Le manderò un paio di occhiali perché evidentemente non riesce a leggere bene la parte che sancisce la separazione dei poteri».
A proposito di separazione... quella delle carriere?
«Sicuramente è un passaggio indispensabile, ma non ritengo basti. Va rifondata la magistratura, eliminando la presenza di cellule politiche e politicizzate che fanno un uso politico della giustizia. La separazione delle carriere non rimedia a questa condizione. Noi dobbiamo sorteggiare i componenti del Csm e combattere la politicizzazione. Ho assistito alla proiezione del film su Berlinguer e ho visto applaudire, in piedi, il Procuratore Nazionale Antimafia Melillo. Chi ha questi incarichi deve non solo osservare terzietà, ma anche dimostrarla».