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Bologna, sparata di Lepore: ci hanno mandato le camicie nere. Cerno: sarebbero i poliziotti sottopagati?

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A Bologna va in scena ancora una volta la doppia morale della sinistra sulla violenza di piazza, tollerata o condannata a seconda delle convenienze. Ieri per evitare che i due cortei, i collettivi antifascisti da un lato e dall’altro la Rete dei Patrioti a cui partecipa anche CasaPound, entrno i contatto vengono impiegati oltre 300 poliziotti. Ma gli agenti vengono assaltati dai manifestanti anarchici: tre poliziotti restano feriti. Sul palco Fratoianni, Schlein e Maiorino dei 5 Stelle,da loro nessuna condanna. "A Bologna ancora una voltale forze di polizia, schierate a difesa della sicurezza pubblica e della libertà di manifestare, sono state oggetto di vergognose aggressioni e violenze", ha chiarito poi il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi.

 

I fatti hanno provocato molte reazioni, in primi quelle della premer Giorgia Meloni e del vicepremier Matteo Salvini. Oggi la sparata del sindaco di Bologna, il dem Matteo Lepore. "Io mi chiedo come sia possibile ancora una volta che Bologna non venga rispettata: domani ci sarà la presidente Meloni in città insieme a vari rappresentati del governo. Io voglio dire che ci hanno mandato 300 camicie nere, noi invece vorremmo ancora chiedere i fondi per l’alluvione, i fondi per le infrastrutture, i fondi per le forze dell’ordine che servono per fare il lavoro sul diritto alla sicurezza nella nostra città, i fondi per la sanità, il diritto alla casa". Tommaso Cerno, direttore de Il Tempo, in un tweet chiede: "Le camicie nere di cui parla il sindaco di Bologna sarebbero i poliziotti sottopagati e feriti da un branco di delinquenti?". 

 

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