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Sanità, l'Unione ambulatori contro il governo: "Ci taglia i rimborsi"

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L’U.A.P., dichiara guerra al governo. L’Unione Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata, annuncia la conferenza stampa che si terrà lunedì 11 novembre alle 16 a Montecitorio. "Tra i temi caldi della sanità italiana che verranno trattati - si legge in una nota dell'Uap - ci sarà lo scandaloso taglio che l’attuale Governo intende operare ai rimborsi agli ospedali e alle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, così come risultanti dallo schema di Decreto sul Nomenclatore Tariffario e sui nuovi Lea uscito in data odierna. Da un’attenta lettura delle tariffe emerge in maniera inequivocabile che tali tagli colpiranno irrimediabilmente una sanità pubblica che già verte in condizioni disastrose e che non è in grado di tutelare la salute degli italiani, peggiorando le lunghe liste di attesa e rendendo impossibile l’erogazione di qualsiasi servizio sanitario. Dopo mesi di dura lotta del comparto sanitario, e in particolare delle 27.000 strutture sanitarie pubbliche e private, per garantire la salute degli italiani, questo provvedimento porterà al tracollo della sanità italiana. Peraltro, dal comunicato emesso a firma del Presidente della FNOB, Dott. D’Anna, si legge che tale risultato è il frutto di un impegno personale proprio, unitamente al Dott. Lamberti e al Ministro Schillaci, che ha portato a compimento un lavoro dal quale tutto il resto della categoria è rimasta esclusa. Ci si chiede il motivo per cui le maggiori associazioni di categoria siano rimaste escluse da tali incontri e ci stupisce che l’attuale Governo non tuteli la nazione, ma agevoli gli interessi economici delle multinazionali, approvando dei rimborsi che porteranno al tracollo gli ospedali pubblici in piano di rientro, oltre che di tutte le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, che non essendo più in grado di coprire le spese saranno agevolmente acquisite dalle grandi multinazionali estere. È giusto che i cittadini sappiano che la mancanza dei fondi è solo una scusa, per nascondere il reale intento del Governo di fare acquisire le strutture sanitarie italiane alle multinazionali estere".

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