risveglio brutale

Trump vince facile, Pd e sinistra sotto choc: "La paura fa vincere la destra"

Nonostante i processi, le accuse, gli scandali veri e presunti, Donald Trump torna alla Casa Bianca con un successo netto alle urne. Gli americani lo hanno scelto e hanno respinto la proposta di Kamala Harris, la vice di Biden scesa in campo dopo il ritiro del presidente. "Noi chiaramente speriamo che vinca Kamala Harris. Ci sono tante ragioni dal nostro punto di vista per sperarlo", aveva dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein a un evento al tempio di Adriano a Roma. Trump? "Stiamo parlando di una persona che negli ultimi giorni non ha fatto mistero dell’odio per l’Ue. Anche da un punto di vista di rapporti internazionali c’è da auspicare che Trump non vinca queste elezioni". Le cose sono andate diversamente, dopo di che il silenzio della leader dem. 

 

  

A esprimere preoccupazione è Lia Quartapelle, deputata del Partito democratico, intervenendo a Breakfast in America di Adnkronos. "È una vittoria larga con una dimensione tale che dice che le spiegazioni che verranno date che Kamala Harris è una donna, è di una minoranza, che sorrideva troppo, che non aveva una piattaforma politica, sono parziali. La vittoria di Trump si poggia su dei problemi, delle correnti che attraversano gli Stati Uniti e forse l’Occidente tutto, che sono molto profonde e meriteranno maggiore attenzione e riflessione". Quello che è chiaro, per la dem, "è che l’impatto sarà politico su tutta l’Europa. Saranno quattro anni molto duri, io credo, per il nostro continente, per il nostro Paese".

 

Tra i 5 Stelle "Giuseppi" Conte saluta il vecchio interlocutore di quando era a Palazzo Chigi: “Auguri di buon lavoro a Donald Trump, 47° Presidente degli Stati Uniti, in virtù di una vittoria netta, estesa anche al voto popolare. Le sfide che attendono gli Stati Uniti sono molteplici e ci riguardano tutti: fermare le guerre in corso, contrastare con la massima fermezza le violazioni del diritto internazionale umanitario, aprirsi a una visione multipolare dei nuovi equilibri geo-politici, puntare a regole eque per il commercio internazionale evitando la spirale protezionistica dei dazi e contro-dazi. L’Italia - se riuscirà a esprimere visione e coraggio - potrà dare un contributo importante in ragione della tradizionale amicizia tra i nostri popoli e della solida alleanza tra i nostri due Paesi, ma anche per il nostro storico ruolo nell’ambito del Mediterraneo allargato e nella cornice europea”. Non la pensano tutti così nel Movimento: "Evidentemente Trump ha saputo parlare agli americani più dei democratici – dice Mariolina Castellone, vicepresidente Senato - Trump è stato bravo a cavalcare quei temi che sono stati vincenti, ha parlato di pace, promettendo un cambio di passo, che vogliono i cittadini, ha parlato di ridare poteri agli americani. A me alcuni punti della politica trumpiana mi spaventano, per me gli Stati Uniti hanno sempre rappresentato la multiculturalità, l'accoglienza e che questo mi possa cambiare mi spaventa - ha aggiunto -. Mi spaventano le posizioni antiscientifiche, no vax, io spero che ci ripensi".

Una batosta oltreoceano per Alleanza verdi e sinistra. “Una brutta giornata – dice Nicola Fratoianni - con Trump viene avanti un’America con meno diritti e meno libertà, un’America contro le donne le minoranze e i giovani. Vince il negazionismo di fronte alla crisi climatica. Ancora una volta la paura la povertà e la guerra portano a destra”. Per Angelo Bonelli “i democratici perdono il rapporto con i ceti popolari e ha influito nel voto anche il tema della guerra in Ucraina e delle spese per le armi affrontate dal governo americano". Il leader di Azione Carlo Calenda sottolinea che  “l'Europa se vuole esistere ancora nell'era Trump, deve fare un salto di qualità immediato. Trump proverà a danneggiarci". E Matteo Renzi di Italia Viva commenta che “Donald ha vinto in modo netto le elezioni americane e sarà il 47 presidente degli stati uniti. Ci sono tante riflessioni che il mondo politico può e deve fare su questo chiaro responso delle urne ma il primo dovere morale e civile è riconoscere il risultato con le congratulazioni al vincitore e l'onore delle armi alla sconfitta Harris. Spero che per l'Europa questo sia il momento della sveglia”. Riccardo Magi di più Europa parla invece di "sciagura per i diritti, per lo stato di diritto, per le minoranze, per la libertà, per la lotta al cambiamento climatico. Ma soprattutto rischia di essere una sciagura per l’Europa".