La promessa del ministro Nordio: "Separazione delle carriere è nostro dovere"
«Sulla separazione delle carriere abbiamo un mandato degli elettori e questa riforma non è un nostro diritto ma è un nostro dovere». Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervistato al Salone della Giustizia. «Nel momento in cui viene adottato un codice anglosassone, come è successo in Italia, la separazione delle carriere è una conseguenza inevitabile», aggiunge il ministro. In caso contrario «il sistema si inceppa - prosegue - e infatti da noi il sistema si è inceppato».
Le toghe rosse non mollano: liberi 5 clandestini, altra sentenza contro il governo
Poi il riferimento diretto ai continui scontri tra politica e magistratura. «In un Paese liberale i magistrati non dovrebbero criticare le leggi e i politici non dovrebbero criticare le sentenze. Gli uni criticano gli altri e bisognerebbe capire chi per primo debba fare un passo indietro per la riconciliazione». Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervistato al Salone della Giustizia. «Visto com'è andato storicamente», con la magistratura che a un certo punto dopo Mani Pulite è «esondata» in politica, «il passo dovrebbe farlo per prima la magistratura».
Altro tema caldo, infine, è il decreto cyber sicurezza. Nessun problema politico, solo «un problema squisitamente tecnico». Così il Guardasigilli Carlo Nordio, al Salone della Giustizia, ha parlato del decreto sulla cybersicurezza. Al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci che gli ha chiesto se fosse stata trovata «la quadra» sul decreto, il ministro ha risposto «fondamentalmente sì, il problema è esclusivamente tecnico».