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Bufera su Report: Ranucci nel mirino per il fango sulla sorella di Giuli: "Attacco osceno"

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Essere attaccati solo perché si è parenti di un ministro. E' quanto accaduto ad Antonella Giuli, sorella del ministro Alessandro, che è finita nel mirino di Sigfrido Ranucci e di Report poiché sarebbe una collaboratrice di Fratelli d'Italia. L'attacco strumentale di bieca propaganda politica è stato subito respinto al mittente dalla diretta interessata, costretta per giunta a confessare che nei fine settimana (contrariamente a quanto sostenuto dalla trasmissione) si occupa del suo bimbo di 7 anni gravemente malato. Subito sono insorti tutti per questo attacco strumentale che non rispetta neanche la legittima privacy delle persone.     

«Solidarietà ad Antonella Giuli, eccellente professionista, vittima della strumentalizzazione messa in campo da Report». Così il vice presidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati, Pino Bicchielli. «Antonella Giuli è quotidianamente presente nella sala stampa della Camera dei Deputati, a disposizione di ciascun partito politico con la professionalità che da sempre la contraddistingue. È il momento di dire basta a questa macchina del fango che mette in cattiva luce professionisti validi senza alcuna motivazione, se non, forse, per favorire una compagine politica a discapito dell’altra».

«Conosco Antonella Giuli e come tutti quelli che la conoscono ne apprezzo le capacità professionali e l’impegno. Chi fa giornalismo d’inchiesta dovrebbe distinguere il vero dal falso e dal presunto ed evitare beceri attacchi mediatici. Un confine importante che in questo caso è stato superato e che racconta un utilizzo strumentale e fazioso di una trasmissione che dovrebbe informare correttamente. Esprimo ad Antonella Giuli tutta la mia personale vicinanza». Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, sottosegretario al ministero della Difesa.

«Da madre prima ancora che da esponente di Fratelli d’Italia e di centrodestra, non posso che provare forte disappunto per il servizio che Report manderà in onda questa sera contro Antonella Giuli, colpita nella sua professionalità e costretta a rendere pubblica la sua sfera intima per difendersi dalle accuse. I telespettatori italiani non meritano che alcuni giornalisti militanti utilizzino le trasmissioni televisive del servizio pubblico come strumento di lotta politica senza esclusione di colpi. Ad Antonella Giuli la mia solidarietà». Lo dichiara in una nota la senatrice di Fratelli d’Italia, Domenica Spinelli.

«Solidarietà ad Antonella Giuli per gli attacchi di Report. Il giornalismo d’inchiesta - ormai degenerato nella ricerca ossessiva della notizia scandalo e della character assassination - arriva al grottesco quando Ranucci persino sbaglia più volte il nome parlando di »Alessandra«. Si cerca di attaccare i ministri colpendo le famiglie: siamo alla barbarie. Antonella Giuli è una stimata professionista con cui ho avuto modo di collaborare proprio nell’attività istituzionale dell’ufficio stampa di Montecitorio». Così il presidente della commissione Cultura della Camera Federico Mollicone, responsabile Cultura e Innovazione di FdI.

«Che squallore quando una presunta trasmissione di inchiesta deve occuparsi del privato di una madre e non di quelle che il giornalismo definirebbe notizie. L’attacco di Report contro Antonella Giuli è osceno. Una professionista dalle indiscusse qualità che paga il fatto di essere la sorella di un ministro. Siamo oramai al più basso livello che l’informazione potesse raggiungere, un livello nel quale si arriva a definire inchiesta un morboso spiare dal buco della serratura, costringendo una madre a dover rivelare gli aspetti più dolorosi perché riguardano un figlio. Un abbraccio ad Antonella, addetto stampa indiscutibilmente capace e forte delle sue qualità professionali e donna e madre  meravigliosa, con la quale ho avuto la fortuna di lavorare spalla a spalla e che mi ha dato l’opportunità di apprezzare la straordinaria passione che la anima per la sua professione, disponibile 24 su 24, nonostante le difficoltà della vita». Così il senatore di Fratelli d’Italia, Giorgio Salvitti.

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