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Dossier, il giallo sulla paletta della Prefettura nell'auto di Pazzali

Rita Cavallaro
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La paletta della Prefettura sull’auto del capo, la talpa della Procura per le intercettazioni, i servitori dello Stato impegnati a setacciare banche dati, la piattaforma per bucare i sistemi di sicurezza e centinaia di clienti che commissionavano il dossieraggio. È questo l’assetto societario illegale di Equalize, delineato dalle carte dell'inchiesta sugli hacker di Milano, quel sodalizio criminale ai cui vertici c'erano gli insospettabili Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera, Carmine Gallo, l’ex poliziotto antimafia, e Nunzio Samuele Calamucci, l’informatico ideatore del sistema Beyond per "bucare" i sistemi analisti. I carabinieri, nelle 3.900 pagine dell’informativa, tracciano la miriade di attività illecite contestate ai quattro arrestati e a oltre sessanta indagati nell'inchiesta della Dda di Milano.

 

 

 

Tra le intercettazioni e le cartelle rintracciate nell’archivio degli spioni, spuntano ora le foto, scattate dagli inquirenti lo scorso 13 settembre, della macchina riconducibile a Pazzali, parcheggiata davanti agli uffici della società di investigazioni private.
Quell'auto «pone sul cruscotto una paletta con stemma della Repubblica e la dicitura Prefettura di Milano», si legge negli atti. Per gli investigatori «l'istituzionalizzazione delle attività di Equalize passala riunioni", dice l'ex poliziotto. Calamucci è consapevole dei desideri di Pazzali: «E lo so, si è innamorato da quando abbiamo pensato di mettere i server là». Idea per nulla condivisa da Gallo: «Stanno bene dove stanno i server». E sul materiale "scottante" in essi contenuti aggiunge: «Anzi se li mettiamo in Russia è meglio!».

 

 

Insomma, un salto di qualità, reso possibile dalla reputazione dell’azienda che riusciva ad accontentare clienti top, disposti a pagare 15mila euro a dossier, grazie alla vasta rete di complici, Dalla talpa alla Procura di Milano, ancora da identificare, ai servitori dello Stato infedeli, tra cui il poliziotto Marco Malerba, che dal Commissariato di Rho accedeva abusivamente allo Sdi per Gallo, e il finanziere Giuliano Schiano, che si intrufolava nel sistema analisti dalla Dia di Lecce. «Stiamo facendo la trasformazione da Ikea a Boutique», esulta Calamucci il 4 settembre. «Parli della nostra azienda? Come ti permetti?», chiede Pazzali. Gallo ride e assicura: «Noi siamo a un livello alto già adesso, figurati". Un livello talmente alto da dover correre ai ripari per gestire il mega archivio dei dati rubati, considerando che l'86 per cento del «prezzo finale» a cui Equalize ha venduto i "dossier" è «composto da dati illecitamente tratti dalle Banche dati strategiche nazionali», si legge negli atti.

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