Querela Mastella, c'è l'ok del Senato a procedere contro Calenda
Via libera in Aula, al Senato, con 54 voti a favore e 85 astenuti, alla relazione della Giunta per le Elezioni e le Immunità sul caso Calenda-Mastella. L’Aula ha confermato quanto deciso dalla Giunta presieduta dal dem, Dario Franceschini, relativamente alla richiesta della Procura di Roma, che aveva chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere nei confronti del leader di Azione, dopo la querela presentata dall’ex ministro Clemente Mastella. Al centro dello scontro tra Calenda e l’ex ministro della Giustizia Mastella, il tweet del leader di Azione, che il 3 aprile scorso criticò su X la scelta di Emma Bonino di dar vita alla lista Stati Uniti d’Europa insieme a Matteo Renzi e ad altri centristi.
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«Non ha alcun senso portarsi dietro, sia pure per interposta persona, Cuffaro, Cesaro e Mastella. La cultura della mafia è l’opposto dei valori europei», furono le parole cui seguì l’azione giudiziaria presso la Procura di Roma di Mastella. Il primo ottobre scorso la giunta del Senato aveva votato a favore della proposta della relatrice Ada Lopreiato (M5S) contro l’insindacabilità di Carlo Calenda nella querelle con Clemente Mastella, dando il via libera all’autorizzazione a procedere. A votare a favore del procedimento in quell’occasione fu come oggi in Aula il centrosinistra, mentre la maggioranza si era astenuta, come avvenuto anche oggi. In precedenza, l’11 settembre, la giunta aveva sentito lo stesso Calenda, che aveva sostenuto come il riferimento alla cultura della mafia non era rivolto a Mastella. «Era a Cuffaro, su cui c’è una sentenza della Cassazione e non c’è bisogno di altre spiegazioni», aveva sottolineato, lasciando gli uffici della Giunta a San Macuto.