Ponte sullo Stretto, il dirigente del Pd fa mea culpa: "Non sono competente nel campo"
Continua a dividere e a scaldare gli animi il tema della costruzione del Ponte sullo Stretto. Nei giorni scorsi, il componente della direzione del Pd della Calabria e già Assessore al Comune di Reggio Calabria Domenico Francesco Richichi ha sollevato il problema della presunta chiusura del porto di Gioia Tauro e del franco navigabile. Come riporta il comunicato della società Stretto di Messina, "il franco navigabile del ponte sullo stretto è di 72 metri per una larghezza di 600 metri in condizioni ordinarie di esercizio, ovvero a pieno carico delle corsie stradali e con due treni passeggeri in contemporanea. L’altezza di 65 metri è un valore limite di progetto riferito a condizione puramente teoriche di traffico corrispondente al traffico ordinario sommata al contemporaneo passaggio di due treni merci di 400 metri per oltre 6 mila tonnellate di carico". "La preoccupazione rimane ancora, proprio rispetto al caso in cui si verifichi che ad attraversare il ponte sia una nave alta più di 65 metri 'in condizioni non ordinarie di esercizio'. Tale tipo di nave dovrà essere fermata fino al ripristino delle condizioni ordinarie o verrà deviata?", ha chiesto Richichi.
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Gli esperti hanno ampiamente smentito quanto sostenuto dal dirigente del Pd, assicurando che non sorgeranno problemi legati al franco navigabile e che il Ponte sullo Stretto si confermerà una grande opera di connessione del territorio nazionale. "Non contento, Richichi nelle scorse ore ha nuovamente scritto alla stampa un lunghissimo comunicato", riporta il sito Strettoweb, che poi mette in evidenza una forte contraddizione riscontrabile nelle parole del componente della direzione del Pd in Calabria. “Per quel che mi riguarda non ho contrarietà alla sua costruzione“, ha dichiarato Richichi in un primo momento. Poi, però, ha fatto un passo indietro e ha ammesso: “Non sono competente nel campo dell’infrastrutturale e, quindi, non mi addentro in materie che non conosco“.