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Hacker, anche Renzi nel mirino: "Reato gravissimo, i dati il nuovo petrolio"

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Spiare e acquisire illegalmente dati riservati sembra essere diventata attività di interesse comune. Non solo il presidente del Senato Ignazio La Russa, ma anche Matteo Renzi, ex premier e leader di Italia Viva, è tra le persone di cui si interessa Enrico Pazzali, presidente di Fiera Milano, indagato per la presunta associazione a delinquere dedita al furto di informazioni sensibili. Al centro dell’indagine c’è la società Equalize, di cui è socio maggioritario Pazzali e minoritario l’ex super poliziotto Carmine Gallo (ai domiciliari). "Ancora uno scandalo di spie, intercettazioni abusive, dossier. Ancora il mio nome nel mirino, a Milano come già era accaduto a Bari, nelle ricerche dei finanzieri corrotti come nelle pubblicazioni illegali del Fatto Quotidiano", ha replicato, via social, Renzi.

 

 

"Da anni sono oggetto di una campagna violenta contro di me e contro la mia famiglia: chi ha letto Il Mostro sa di che cosa parlo. Ma forse oggi bisogna fare una riflessione in più, anche oltre l’aggressione che io sto subendo: in un mondo in cui i dati sono il nuovo petrolio dobbiamo avere il coraggio di affermare che la violazione dei telefonini o dei computer è un reato gravissimo. E che la pubblicazione di dati illegittimi non è diritto di cronaca ma un crimine. Si, amici giornalisti: un crimine", ha affermato il leader di Iitalia Viva.

 

 

Per Renzi non è una novità. "Con me lo hanno fatto in modo sistematico e hanno messo in piedi un circo di fake news devastante. Ma se non mettiamo limiti lo faranno sempre di più con tutti", ha continuato l'ex premier". Poi la conclusione: "Se non mettiamo limiti alle intercettazioni abusive e limiti alle pubblicazioni illegali, nessun cittadino sara più libero. La privacy è un diritto umano inalienabile. A me l’hanno sottratta da tempo: lavoriamo perché non succeda lo stesso anche a voi. Quello che sta accadendo è enorme, non sottovalutatelo". 

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