ministro della cultura
MiC, Giuli non è preoccupato da Report: “Rivelazioni già tutte note”
'Il pedigree politico di Alessandro Giuli: il racconto di Rainaldo Graziani'. È questo il titolo con cui Report ha anticipato sui social i contenuti dell'inchiesta che andrà in onda domenica sera su Rai3 riguardante il ministro della Cultura. All'interno della puntata, un'intervista al referente della destra extraparlamentare neofascista e neonazista Graziani che ha definito Giuli "figura brillante" in Meridiano Zero. Il ministro - che ha annunciato che vedrà la puntata che lo riguarda "in diretta al telefono col mio legale" - ha subito ridimensionato la portata della 'rivelazione' circa la sua militanza all'interno del movimento di ispirazione neonazista: "E c'era bisogno che lo dicesse Rainaldo Graziani? Lo avevo già scritto io in passato, sul Foglio", ha sogghignato.
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Non è ancora andato in onda che il programma di Sigfrido Ranucci ha già creato polemiche non solo sui temi riguardanti il titolare del dicastero dei Beni Culturali quanto sulla concomitanza della puntata con il silenzio elettorale: domenica 27 e lunedì 28 ottobre in Liguria si vota per le regionali e Report manderà in onda un'inchiesta dal titolo 'Liguria nostra' sull'arresto dell'ex presidente Giovanni Toti. A intervenire in primis è stato il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, membro della Vigilanza Rai, che ha parlato di "atto illegale" nell'utilizzare "una trasmissione Rai per fare propaganda elettorale". Tanto da dirsi pronto "a denunciare tutti" e chiedere l'intervento dei vertici di viale Mazzini "altrimenti saranno colpevoli anche loro insieme al conduttore della trasmissione".
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Dal canto suo, Ranucci ha assicurato di non violare alcuna normativa Agcom. "Ricordo a tutti che il silenzio elettorale riguarda i politici e i partiti, non i giornalisti. Oltretutto essendo un'elezione territoriale non contempla neanche il numero per l'osservazione della par condicio a livello nazionale. Sono tranquillo", ha assicurato. A confermarlo a LaPresse anche alcune fonti interne all'Autorità: AgCom "non ha alcun potere preventivo sulle trasmissioni". Quello "ce l'ha solo la prefettura".