M5s, Casaleggio punge Conte: "Parole strane...", il sospetto sul "licenziamento" di Grillo
L'ultima mossa della guerra tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo per il futuro del Movimento 5 stelle è quella del capo politico, pronto a non rinnovare il contratto da 300mila euro a favore del co-fondatore per l'attività di comunicazione. A dirlo lo stesso ex premier nel nuovo libro di Bruno Vespa dal momento che "Grillo è responsabile di una controcomunicazione che fa venire meno le ragioni di una collaborazione contrattuale". Poco dopo la gelida conferma da fonti verificate del M5s: il contratto del comico genovese "è ancora in vigore e andrà alla sua naturale scadenza nei prossimi mesi" ma per Conte "non è più possibile rinnovarlo in queste condizioni".
Conte “licenzia” Grillo: niente rinnovo di contratto, addio al maxi-compenso
Insomma, Conte colpisce nel portafoglio e di fatto "Licenzia" Grillo. A commentare le ultime vicende pentastellate è Davide Casaleggio, figlio dell'altro cofondatore Gian Roberto e uscito da tempo dal Movimento. "Sono dichiarazioni un po' strane. Vengono fatte alla presentazione del libro di Vespa: Conte lo dice a Vespa invece che a Grillo e agli iscritti?", attacca Casaleggio a Un giorno da pecora su Rai Radio1. Me resterà uno solo? "Si, ma un solo elettore se continuano così...", è la stoccata ai duellanti. Intanto va avanti la controversa Costituente promossa dall'ex "avvocato del popolo": "Non si sa in che modo Conte abbia scelto gli iscritti nei cluster e non si sa più quanti siano gli iscritti, ne hanno eliminati molti durante l’estate. Anche Grillo ha chiesto quanti siano. Strano che per tre anni non sia stata fatta questa cosa - ha detto l'ex Presidente dell’Associazione Rousseau - e ora che c’è una battaglia con Grillo venga fuori".
Quello della Costituente M5S è un percorso democratico? "Beh, se non si conosce nemmeno il numero degli iscritti... Il M5S è morto? Rispetto a quello che conoscevo io è rimasto solo il nome"", attacca ancora Casaleggio che sul simbolo del M5S chiarisce: "È di proprietà dell’Associazione fondata da me e da Luigi Di Maio. Il M5S oggi è sicuramente da ristrutturare, era basato sulla partecipazione e oggi non c’è più, è qualcosa di diverso e credo che debba avere anche un nome diverso". La faida interna continua, con spettatori molto interessati all'esterno...