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Giorgia Meloni, le trame delle toghe rosse non la frenano: "Al lavoro senza paura"

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"Al lavoro, senza sosta, senza paura". Giorgia Meloni non si lascia intimorire dalle trame delle toghe rosse, che l'hanno definita "più pericolosa" di Silvio Berlusconi, e a chi vuole sabotare il piano del suo governo per gestire al meglio i flussi dei migranti risponde con azioni concrete e parole nette. "Finché avremo il sostegno dei cittadini, continueremo a lavorare con determinazione, a testa alta, per realizzare il nostro programma e aiutare l'Italia a crescere, diventare forte, credibile e rispettata. Lo dobbiamo agli italiani, a chi ci ha scelto e a chi, pur non avendo votato per noi, spera che facciamo bene il nostro compito", scrive su X dopo che è finita nel mirino di un big di Magistratura Democratica, il procuratore della Cassazione Marco Patarnello. Cresce intanto l'attesa per il Consiglio dei ministri, che si riunisce oggi, alle 18, con il focus sui migranti. Il Cdm, stando a quanto si apprende, dovrebbe promulgare un decreto che possa superare la sentenza europea che riguarda i Paesi considerati "sicuri" o "non sicuri". 

 

 

La mail scambiata tra il magistrato di Md e i colleghi dell'Anm all'indomani dello stop del tribunale di Roma al trattenimento dei migranti nei centri del governo in Albania è stata ieri pubblicata in esclusiva da Il Tempo e rilanciata sui social dalla premier stessa. In ballo c'è ovviamente la questione dei cpr in Albania, contro cui la giudice e presidente di Md Silvia Albano ha messo in atto un'opposizione politica. Ora, tra le toghe, il nervosismo è tangibile ed è caccia alla talpa tanto che, oltre a Patarnello, c'è anche chi invoca l'aiuto dell'Anm e chi ricorda il modello Apostolico. Come rivelato da oggi da Il Tempo, il giudice del tribunale di Lucca Simone Silvestri, ringrazia "chi ha avuto il cuore di passare il testo alla giornalista Rita Cavallaro (o chi per lei) violando i più elementari principi di riservatezza di questa lista che da oggi è (per chi legge quel giornale) organo di Magistratura Democratica. Un comportamento indegno che vorrebbe indurci al silenzio. Ma che, al contrario, potrebbe stimolare una presa di posizione comune dell’Anm sulle dichiarazioni del ministro e dell’Esecutivo". 

 

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