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Open Arms, Salvini: "Io condannato? Scafisti e trafficanti saprebbero dove arrivare"

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A un giorno di distanza dalla manifestazione della Lega in suo sostegno nell'ambito del caso Open Arms, Matteo Salvini è tornato a parlare della gestione dei flussi migratori e a replicare ai giudici che oggi chiedono una condanna a suo carico. "Risolvere il problema dei migranti è quello che ho fatto. Lo avevo promesso agli italiani: contrastare scafisti e trafficanti di esseri umani, perché, ricordo agli italiani, che ogni viaggio su barchini e barconi costa circa 5mila dollari, e i trafficanti usano quei soldi per comprare armi e droga", ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in un'intervista al Tg1. Il leader del Carroccio ha rivendicato le scelte fatte in passato ed evidenziato che, in caso di condanna, il problema non sarebbe il suo, "ma per l’Italia perché dal giorno dopo scafisti e trafficanti saprebbero dove arrivare".

 

 

Discorso, questo, ugualmente valido per l'accordo con l'Albania. "Se diciamo che non possiamo espellere nessuno, se qualcuno di questi 12 domani commettesse un reato, rapinasse, stuprasse o uccidesse qualcuno, chi ne pagherebbe le conseguenze? Quel magistrato che li ha riportati in Italia?", ha chiesto. "Ci sono governi di sinistra in Europa, penso alla Spagna, alla Germania, alla Danimarca, alla Gran Bretagna, che stanno chiudendo le frontiere e stanno sospendendo Schengen perché il traffico di esseri umani è un problema a livello continentale, quindi se l'ex ministro dell'Interno che ha bloccato gli sbarchi rischia la galera, quei magistrati si prendono una grande responsabilità", ha continuato Salvini. Poi, puntando il dito contro quei magistrati che sposano una linea politica di sinistra, ha aggiunto: "Usano il tribunale come un centro sociale". 

 

 

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