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Albania, l'affondo della Lega: "Giudici pro migranti, si candidino alle elezioni"

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Dopo lo stop dei giudici del tribunale di Roma al trattenimento dei primi migranti portati ai centri allestiti in Albania l'opposizione stappa idealmente lo champagne, mentre la Lega sottolinea il tempismo che spacca il secondo della decisione. Come noto, infatti, a Palermo si celebra il processo contro Matteo Salivi, accusato tra l'altro di sequestro di persona, con l'arringa del difensore del vicepremier, l'avvocato Giulia Bongiorno. "Proprio nel giorno dell’udienza del processo Open Arms contro Matteo Salvini, l’ordinanza che non convalida il trattenimento degli immigrati in Albania è particolarmente inaccettabile e grave. I giudici pro-immigrati si candidino alle elezioni, ma sappiano che non ci faremo intimidire", si legge in una nota infuocata della Lega. 

 

Come detto, l'opposizione - Pd, Movimento 5 stelle e sinistra in testa - plaude alla decisione dei giudici. "È perfettamente coerente con la sentenza della Corte di giustizia europea, non è una sorpresa, la legge dice questo. Evidentemente quella sentenza non l’aveva letta il Governo che ha provveduto a suon di forzature a mettere su questa operazione di propaganda da centinaia di migliaia di euro che si è rivelata un flop clamoroso. Io sono in Albania, fuori dal Cpr e non ho intenzione di andarmene fino a quando non vedrò queste persone uscire da qui e riportate in sicurezza, come prevede la sentenza", fa sapere la deputata Pd Rachele Scarpa, che da ieri è in Albania per un’ispezione ai centri. 

 

Insomma, non arriva la convalida del trattenimento per i 12 migranti a Gjader e, stando alla sentenza del giudice di Roma, devono tornare in Italia. Si tratta di migranti egiziani e bengalesi trattenuti nel centro nel nord dell’Albania con fondi italiani, frutto dell’accordo del novembre 2023 tra la premier Giorgia Meloni e l’omologo Edi Rama per creare nel Paese dei Balcani un hotspot, un centro per il trattenimento e uno per il rimpatrio. Stamani le Commissioni territoriali hanno rigettato la domanda d’asilo. Dalla mancata convalida del trattenimento delle 12 persone deriverebbe che i migranti siano rimessi in libertà, quindi riportati in Italia. Intanto davanti al centro di Gjader è entrato un pullman, simile a quello usato per trasferire i migranti dal centro portuale di Shengjin a questa località.

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