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Festa Cinema Roma, Gasparri dopo la proiezione del film su Berlinguer: “Pellicola agiografica”

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Berlinguer – La grande ambizione, pellicola diretta da Andrea Segre che vede Elio Germano nei panni di Enrico Berlinguer, ha aperto la diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Tra i presenti anche Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, che ha commentato così il film sul leader politico: “Da antico militante politico ho visto con interesse e rispetto il film dedicato a Berlinguer, che ha inaugurato la Festa del Cinema di Roma. Ero già giovane attivista negli anni in cui Berlinguer guidava il partito comunista. Quindi il film mi è apparso interessante, proprio per la mia attenzione ai temi politici ai quali ho dedicato una vita, benché su posizioni molto diverse da quelle di Berlinguer. Ovviamente, non posso non rilevare l'intento agiografico di questa pellicola. Berlinguer sembra quasi un eroe dell'anticomunismo, per i tardivi dissensi con l'Unione Sovietica. Sembra poi  quasi ostile ai finanziamenti dell'Unione Sovietica, che per decenni, anche con Berlinguer segretario, hanno consentito al PCI  di esprimere la sua grande potenza sul territorio nazionale. Emerge anche la posizione di fermezza, innegabile, nei confronti del terrorismo”. 

“Ma - dice ancora Gasparri - sarebbe stato interessante trattare anche di altri temi. E cioè l'asservimento a Mosca del PCI per decenni e decenni, anche nei primi anni di guida di Berlinguer. L'atteggiamento equivoco poi del PCI all’affiorare delle Brigate Rosse nei primi anni ’70. Conservo nel mio archivio le prime pagine dell'Unità, quando già Berlinguer era Segretario del PCI, sulle quali si scriveva di sedicenti Brigate rosse, che ‘si chiamavano rosse ma in realtà erano nere’ e tante altre analisi errate che per anni hanno condizionato la sinistra italiana. Perfino illustri giornalisti per anni, salvo poi fare una pubblica autocritica, scrissero e dissero cose profondamente errate sulle Brigate rosse. Fu l'omicidio di un sindacalista di sinistra, Guido Rossa, a mutare in maniera decisiva l'atteggiamento del PCI. Ma avvenne molti anni dopo i titoli che ho citato. Per quanto riguarda l'onestà personale di Berlinguer, nulla da dire o da criticare. Tuttavia, mentre lui era Segretario, senza alcuna appropriazione personale, il PCI riceveva tre forme di finanziamento illegale, i soldi che arrivavano da Mosca (si legga il libro di Cervetti che ha raccontato le vicende del cosiddetto ‘oro di Mosca’), i soldi e i sostegni che provenivano dalle cooperative rosse (fondamentali per la pubblicità, per gli eventi come le feste dell'Unità e tante altre occasioni) e qualche tangente più ruspante italiana che esponenti della sinistra, anche del PCI avevano intascato”. 

Gasparri poi conclude: “Pertanto ribadisco, nulla da dire sull'onestà personale e sul rispetto per la morte sul campo avvenuta durante un comizio nel 1984, ma attendiamo un secondo film che completi le lacune di quello appena uscito”.

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