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Piscina per musulmane, retromarcia del Comune dopo le polemiche: “Aperta a tutte”

Christian Campigli
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Se non è una retromarcia, ci assomiglia davvero tanto. I dirigenti della Uisp (l'unione italiana sport per tutti), dopo il polverone sollevato dalla decisione di chiudere la piscina comunale di Figline Valdarno per organizzare un corso di nuoto dedicato esclusivamente a donne musulmane, hanno cercato di correggere (goffamente) il tiro. «Il corso di nuoto è aperto a tutte le donne di ogni cultura, credo ed etnia che vogliono frequentare la piscina in un ambiente a loro dedicato. La piscina - viene evidenziato in una nota - abitualmente è aperta in altri orari e così non vengono tolti spazi ad altre attività natatorie svolte all'interno dell'impianto. Anzi si allarga l'offerta di pratica sportiva». Una posizione condivisa, sotto l'egida e la supervisione del Pd, anche dal sindaco della cittadina posta a metà strada tra Firenze e Arezzo, Valero Pianigiani. «Voglio specificare che l’accesso è riservato a tutte le donne senza alcuna distinzione. Chi da anni, come il sottoscritto, si impegna in prima linea per una cittadinanza inclusiva non può che respingere al mittente ogni accusa di marginalizzazione della nostra comunità che, al contrario, ha dato prova di maturità».

 

 

Una scelta, quella di sottomettersi alla cultura islamica, che non è piaciuta affatto al centrodestra. Sul tema è intervenuto, con un post sui social, anche il leader della Lega, Matteo Salvini. «Inaccettabile. Lo sport è inclusione e condivisione. Se si decide invece di isolare e segregare le donne musulmane per rispettare il loro diritto allo sport si va contro questi principi. Come Lega, andremo fino in fondo chiedendo di fare chiarezza: l’integrazione non si fa in questo modo». Del medesimo avviso anche l'eurodeputato del Carroccio, Susanna Ceccardi. «Tanto imbarazzo e altrettanta ipocrisia nella marcia indietro del sindaco di Figline Valdarno. Prova evidente che quel progetto ghettizzasse anziché integrare le sette concittadine di fede musulmana. Chissà se il Pd ha imparato la lezione: a eccedere col buonismo, il progressista diventa talebano». Protesta anche Fratelli d'Italia, con il consigliere comunale di Firenze, Alessandro Draghi. «In questa vicenda qualcosa che non quadra nel processo di integrazione».

 

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