SI ALLARGA L’INCHIESTA SPIONI

Dossieraggio, spiarono anche Le Pen: così volevano colpire l’alleata di Salvini

Rita Cavallaro

Le spiate di Striano & Co. valicano i confini nazionali. E colpiscono Marine Le Pen durante il ballottaggio con Emmanuel Macron, alle Presidenziali del 2022. In quel verminaio dell’Antimafia, con l’ossessione per i big del centrodestra, il rapporto di Giorgia Meloni e Matteo Salvini con il nome di punta del Rassemblement National spinge il dossieraggio italiano anche a portare al centro dell’attività illecita, ordita nel tempio della legalità, un leader politico straniero. Ad accertare e approfondire l’esistenza del dossier Le Pen sono i nuovi atti dell’inchiesta del procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, che ha messo sotto i riflettori investigativi due nomi attenzionati illegalmente sul sistema analisti dal finanziere Pasquale Striano, indagato per accesso abusivo alle banche dati e rivelazione del segreto in concorso con l’ex sostituto procuratore della Dna, Antonio Laudati, e i tre giornalisti di Domani, Giovanni Tizian, Nello Trocchia e Stefano Vergine. Nomi finiti nel mirino del pool di spioni per un duplice scopo: attaccare frontalmente Marine Le Pen durante la scalata all’Eliseo e colpire i nemici di sempre, in particolar modo Matteo Salvini, gettando sul Carroccio le solite ombre russe, in quel clima avvelenato dalle liste di proscrizione dei filoputiniani, nel pieno del conflitto Mosca-Kiev.

 

  

 

Striano ha effettuato intrusioni illecite su Gian Luigi Ferretti, esponente dell’Ugl vicinissimo sia alla destra francese che al leader della Lega, e Frédéric Chatillon, capo del gruppo degli ex "gudard" e amico di Le Pen. Nominativi di nessun interesse investigativo per l’Antimafia, tanto che né su Ferretti né su Chatillon risultano attività investigative alla procura nazionale antimafia. Ma Striano consulta illecitamente le Sos tre giorni prima del voto di Parigi, che nel primo turno del 10 aprile 2022 porta Macron e Le Pen in una corsa a due, il ballottaggio del 24 aprile. Il finanziere setaccia le due relazioni tecniche dell’Uif, il cui contenuto, hanno rilevato gli inquirenti, è riportato con così tanta dovizia di particolari da utilizzare con esattezza le frasi di interi passaggi redatti dall’Ufficio informazioni finanziarie, in due articoli di Domani che alimentano sospetti su fantomatici «demoni di Marine Le Pen» intenti ad aggirarsi per l’Italia «per fare affari tra Roma e Milano» attraverso società da cui emergerebbe «un rapporto molto stretto tra uomini filorussi vicini alla Lega di Matteo Salvini e Frédéric Chatillon». Un’analisi finanziaria che, snocciolando una lista di trasferimenti di denaro dall’estero, punta ai bonifici che il «consigliere» di Le Pen avrebbe mandato a un noto ristorante francese nel centro di Roma, senza che però ci sia alcuna inchiesta penale sul locale della Capitale. Ma le notizie corrono.

 

 

E non solo attraverso i paragrafi precisi dell’Uif, con le somme dei bonifici finiti nelle Sos, ma perfino nelle schermate dei rapporti bancari che il quotidiano pubblica in foto come «documenti esclusivi». Per gli investigatori, dunque, Striano avrebbe effettuato gli accessi abusivi alle banche dati su richiesta e condiviso con gli amici giornalisti i dati riservati contenuti nella relazione tecnica, confluiti poi negli articoli "Gli affari dell’amico di Le Pen con i filorussi italiani. I sospetti dell’antiriciclaggio»" firmato da Tizian il 21 aprile, e "Il locale sospettato dall’antiriciclaggio è dell’ex marito di Le Pen", uscito il giorno dopo e scritto a quattro mani da Tizian ed Emiliano Fittipaldi. Un’operazione che il finanziere ha portato avanti nel massimo riserbo, visto che ha omesso di inserire le Sos dell’affaire Le Pen nella «griglia complessiva.ottobre.attività svolta al 24nov2022.doc», il file analizzato dagli inquirenti «con il quale Striano avrebbe dovuto riepilogare tutte le sue attività svolte in Dna». Peccato che quel servitore dello Stato, le sue attività, non le svolgeva per l'Antimafia, come emerge dal numero mostruoso di intrusioni illecite al sistema analisti e all’enorme mole di documenti riservati, esfiltrati e spariti.