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Manovra 2025, tagli ai ministeri e contributi a carico delle banche: le novità prima del Cdm

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Nella legge di bilancio in discussione stasera nel Consiglio dei ministri sarebbe atteso anche un possibile contributo a carico delle banche. Anche se il ministero dell’Economia continua a trattare a oltranza con gli istituti di credito. Almeno questo è quello che si apprende da fonti qualificate. Nel testo della Manovra potrebbero figurare anche dei tagli lineari a carico dei Ministeri, che i singoli dicasteri sarebbero chiamati a gestire in maniera non rigida.

Non solo il Documento programmatico di Bilancio. Il governo prova ad accelerare e ad anticiparsi rispetto alle scadenze del fitto calendario dettato dalla nuove regole europee, e così a sorpresa stasera sul tavolo del Consiglio dei ministri, convocato alle 20, al termine della maratona della premier Giorgia Meloni prima al Senato e poi alla Camera, in vista del Consiglio Ue, arriveranno anche la Manovra e il decreto fiscale. E mentre il governo corre, nella maggioranza continuano le tensioni sulla coperture. Oltre ai tagli annunciati ai Ministeri, un contributo sarà chiesto anche alle banche. Forza Italia continua a insistere, con Antonio Tajani, che non dovrà essere un intervento punitivo, e propone un «meccanismo di solidarietà» da parte di chi se lo può permettere.

Intanto piovono critiche da parte dell’opposizione sui soldi impiegati per i centri per migranti in Albania. «Il governo di Giorgia Meloni incalza Schlein - alza le tasse e sperpera quasi un miliardo di euro dei contribuenti». Risorse, è la critica, che potevano essere impiegate per la sanità e in generale per costruire una manovra dai margini stretti. Il Documento programmatico di Bilancio, uscito dal Cdm, andrà inviato subito dopo a Bruxelles. La manovra, invece, è attesa in Parlamento dalla prossima settimana e quest’anno l’iter inizierà dalla Camera. L’ossatura è stata anticipata a più riprese dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro Giancarlo Giorgetti nell’audizioni in commissione martedì scorso: dalla conferma del taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro al sostegno alla natalità e alle famiglie numerose, alle risorse per il rinnovo dei contratti pubblici. Una manovra prudente, quella che il titolare del Mef immagina, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 25 miliardi e sarà basata «sugli spazi di bilancio disponibili» e «sul reperimento di adeguate coperture», che arriveranno in primo luogo da tagli alle spesa dei Ministeri, ma anche sull’annunciato contributo da parte delle banche.

«Non ci saranno tasse sulle banche - avverte il leader di Forza Italia Antonio Tajani Nessuna visione punitiva, nessuna tassa sugli extra-profitti». Per il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani «si troverà un accordo con le banche affinché possano aiutare lo Stato in questo momento particolare». Quanto ai tagli, il Partito democratico con il capogruppo al Senato Francesco Boccia, chiede alla premier chiarezza: «Avendo letto gli appelli di Giorgetti ai Ministeri sui tagli e l’invito ai sacrifici, mi auguro che domani possa essere l’occasione per il governo di dire agli italiani quali saranno i settori colpiti da quelli che non potranno essere che tagli lineari alla spesa. È ora di dire la verità agli italiani».

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