lo stratega

Pd, Renzi prova a scippare i big a Schlein: dem alla scuola di formazione di Italia Viva

Mira Brunello

La trafila per essere accolto è lunga, ma lui ce la mette tutta. Se mezzo Pd insiste per tenerlo fuori dalla porta (venerdì si è aggiunto Nicola Zingaretti), Matteo Renzi non demorde e rilancia. Prima con lo show a Palazzo Madama contro il ministro della cultura Alessandro Giuli ed il presidente del Senato Ignazio La Russa, che contiene un messaggio esplicito ad Elly Schlein: «Vi servo perché so come fare opposizione». Poi con la scuola di formazione politica dei giovani a Gaeta, durante il fine settimana, aperta al Pd, con la presenza di Matteo Orfini, della ex ministra Marianna Madia, e dell’ex senatore Tommaso Nannicini e della vice Presidente del Parlamento Europeo Pina Picierno. Principalmente amici dell’ex presidente del Consiglio, Orfini era presidente dem durante la sua segreteria, Madia la titolare del dicastero della Pubblica Amministrazione nel suo esecutivo, Nannicini nel suo gabinetto economico, Picierno nella sua maggioranza, nomi che comunque confermano l’attenzione verso il Nazareno. Ribadita anche in collegamento con la festa del Foglio: «Non do consigli a Elly Schlein perché penso che sia una che si è presa il suo posto vincendo le primarie e facendo un'operazione politica vera. Non è stata scelta a caso come altri. Lei dice per vincere contro il centrodestra bisogna mettere insieme tutta la coalizione opposta e assemblarla con un progetto».

 

  

 

L’insistenza dell’ex rottamatore per ora è avara di frutti. Alle regionali di autunno, Giuseppe Conte ha ottenuto il suo «scalpo» in Liguria (Italia Viva non partecipa), è quasi fuori in Umbria, ed in Emilia Romagna i renziani saranno ospitati nella lista civica di Michele De Pascale, ma senza simbolo. Il leader del M5S ed i co-leader di Alleanza Verdi e Sinistra, faranno di tutto per allontanare l’ingombrante alleato. Anche la temperatura interna del Pd non è molto rassicurante per l’ex sindaco di Firenze. Goffredo Bettini nei giorni scorsi è tornato a parlare con Elly Schlein, dopo un lungo freddo, ed il tema del confronto è stato proprio Matteo Renzi. Per il fondatore del «modello Roma» (con Francesco Rutelli e Walter Veltroni in Campidoglio), la segretaria del Pd sbaglia strategia, il ciclo del leader di Italia Viva si è esaurito, ed i dem devono impegnarsi ad arricchire l’offerta politica, contribuendo a far nascere un Centro nuovo, ad esempio con il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Un modo, che secondo Bettini, consentirebbe di smetterla con le liti con Giuseppe Conte, e di puntare direttamente a quell’elettorato moderato, che oggi non guarda al campo largo.

 

 

La maggioranza del Pd, proprio quella che fa riferimento ad Elly Schlein, è a distanza di sicurezza da Italia Viva: non vogliono averci nulla a che fare. Per dire che la convivenza ad oggi sembra molto difficile. Renzi spera con il tempo, e magari anche grazie a qualche risultato elettorale, di riuscire ad attenuare la freddezza che lo circonda. Da questo punto di vista, per l’ex Presidente del Consiglio saranno particolarmente importanti le elezioni liguri. Se il candidato del campo largo, Andrea Orlando, non dovesse farcela, il fiorentino potrebbe chiamare in causa proprio il diktat che all’ultimo momento ha costretto il suo partito ad abbandonare l’alleanza. Sarà anche per questo che negli ultimi giorni, i parlamentari 5 stelle che vanno a Genova, ricordano sempre gli ultimi dati elettorali raccolti dai renziani in Regione, per sottolineare la loro irrilevanza. Anche nel caso in cui il campo largo dovesse perdere. Prima o poi, Elly Schlein dovrà decidersi ad affrontare la situazione, la «mina» Renzi rischia di scoppiarle in mano.