crisi dell'auto
Stellantis, l'affondo di Salvini su Tavares: "Si vergogni e chieda scusa"
«Il Settore dell’automotive è in crisi anche anche per colpa sua. L’ad di Stellantis dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa». Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini a margine dell’inaugurazione di M4 a Milano non le manda a dire all’ad di Stellantis Carlo
Tavares che ieri ha parlato in audizione al Parlamento. «L’ad e la dirigenza di Stellantis dovrebbero chiedere scusa agli operai, agli ingegneri, ai tecnici, agli italiani e alla storia dell’auto italiana. Non è più in condizione di chiedere niente per come hanno mal gestito e mal amministrato un’azienda storica italiana», ha concluso.
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Il dirigente del gruppo degli Elkann è tornato a chiedere incentivi e soldi al governo. «Credo che ieri Tavares si sia reso conto, nelle reazioni dei parlamentari e anche dei sindacati, che hanno indetto uno sciopero per il giorno venerdì 18, che il sistema Paese, unito, maggioranza e opposizione, sindacati e imprese dell’autovetture, chiedono alla grande multinazionale che è nata in Italia di restare in Italia e di affrontare con noi la sfida della transizione ecologica che il nostro Paese può fare meglio di altri, come dimostra che nell’economia circolare noi siamo più avanti di altri», afferma il ministro per le Imprese, Adolfo Urso, intervenendo al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria.
Lo stesso presidente di Confindustria Emanuele Orsini ha rimarcato che la crisi dell’auto «sia purtroppo una delle ripercussioni delle scelte della precedente Commissione europea sul Green deal. Non vorrei che lo stop al motore endotermico nel 2035 e le ultime annunciazioni della rivisitazione al 2026 dessero adito a qualcuno di non fare produzione in Italia. Noi abbiamo bisogno che le produzioni in Italia vengano mantenute e chiedere ulteriori incentivi mi sembra onestamente una pazzia». Insomma, «noi abbiamo bisogno di piani industriali seri, di imprese che stiano sul territorio che costruiscano i propri prodotti nel nostro Paese», ha aggiunto.