Dossieraggio, La Russa chiama Fontana dopo lo scoop de Il Tempo: “Sincera solidarietà e vicinanza”
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha telefonato al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, per esprimere la sua "sincera solidarietà a vicinanza". Secondo quanto emerso dalle carte della Procura di Perugia, riprese dal nostro giornale, infatti, il finanziere Pasquale Striano, indagato per accesso abusivo alle banche dati e rivelazione del segreto in concorso con l'ex Pm Antonio Laudati e alcuni cronisti, avrebbe controllato anche il presidente della Camera subito dopo la sua elezione a Montecitorio. Ma su di lui, non avrebbe "trovato nulla".
“Come un infiltrato”. Il procuratore Melillo disintegra Striano e gli spioni
Questo il testo completo dell’articolo di Rita Cavallaro apparso sull’edizione del 9 ottobre de Il Tempo: “Striano & Co non spiavano solo il governo Meloni, ma anche le più alte cariche dello Stato. Emerge ora dalle nuove carte della Procura di Perugia che, in quel verminaio dell'Antimafia, il finanziere infedele con la passione per la Lega aveva messo nel mirino pure il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. Gli analisti coordinati dal procuratore Raffaele Cantone, che hanno comparato il numero mostruoso di accessi abusivi, effettuati da Pasquale Striano, con gli articoli dei giornalisti di Domani ai quali il capo del gruppo Sos inviava su richiesta i documenti riservati tradotti poi in esclusive per gettare fango sull’avversario politico; hanno trovato in un file estratto dal pc del finanziere, denominato «diario» e relativo all’attività svolta dagli spioni tra ottobre e novembre 2022, un lungo elenco di politici oggetto delle intrusioni illecite al sistema analisti, l'attività per la quale Striano è indagato per accesso abusivo alle banche dati e rivelazione del segreto in concorso con l’ex pm Antonio Laudati e con i tre cronisti Giovanni Tizian, Nello Trocchia e Stefano Vergine. Gli accertamenti su quel documento, estrapolato dal computer dello spione, hanno portato alla luce l’interesse a orologeria per un altro esponente della Lega, il partito più spiato dal team del dossieraggio. Tra i nominativi che Striano ha cercato, c’è infatti quello di Lorenzo Fontana. Un’intrusione illegale al sistema che il capo spione mette a segno il 20 ottobre 2022, nemmeno una settimana dopo che il politico del Carroccio viene eletto presidente della Camera, carica che ricopre esattamente dal 14 ottobre di quell’anno. Una ricerca infruttuosa, perché il nome di Fontana, alla data della visura, non era presente nella banca dati Siva, in uso alla Guardia di Finanza”.
Quel filo rosso che lega il giallo del suicidio Pace all'inchiesta sui dossier