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Piantedosi lancia l'allarme: “Qualcuno vuole il clima di tensione in Italia”

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Matteo Piantedosi fa un punto sulla sicurezza in Italia. In un’intervista al Messaggero il ministro dell’Interno si esprime così dopo la manifestazione non autorizzata in supporto della Palestina, tenutasi nel weekend, nel giorno dell’anniversario del 7 ottobre 2023 che segna un anno di conflitto in Medio Oriente: “Non ci sono informazioni specifiche su azioni ostili in corso di organizzazione sul nostro territorio nazionale. Come tuttavia si è visto da ultimo nella manifestazione di sabato, c’è una crescente radicalizzazione di alcune posizioni e la evidente suggestione di alcuni di cavalcare i temi della crisi insorta con gli attacchi del 7 ottobre scorso allo scopo di rinnovare comportamenti e progetti di destabilizzazione, creando un clima di tensione. Tutto questo ci ha imposto di elevare al massimo livello tutte le attività sia di prevenzione sia di presidio a difesa degli obiettivi sensibili. Le forze di polizia, come sempre, hanno predisposto servizi e misure con l’obiettivo di scongiurare ogni possibile criticità, tanto più in occasione di una ricorrenza come questa”.

 

 

Sulle tensioni in Italia, sulla presenza sul territorio di cellule o lupi solitari, per il ministro dell’Interno “il rischio di azioni individuali rappresenta da sempre la principale preoccupazione degli apparati di sicurezza proprio perché più insidiose e più difficili da intercettare preventivamente. L’impegno in chiave di massima prevenzione finora messo in campo è stato di grande importanza, solo per citare un dato dal 7 ottobre scorso abbiamo allontanato dal nostro territorio 90 persone che rappresentavano un rischio per la sicurezza”. Sulla manifestazione vietata dal Viminale sabato, il ministro crede che “i fatti abbiano dimostrato che avevamo visto giusto nel decidere il divieto. Si è trattato di una decisione fondata su elementi oggettivi grazie alla quale si è potuto evitare che manipoli di violenti si confondessero ancor più facilmente in una manifestazione significativamente più numerosa, per realizzare l’unico reale obiettivo di esprimere violenza. E questo si coglieva già dai proclami che avevano accompagnato alcuni preavvisi della manifestazione, anche con inaccettabili riferimenti alla volontà di celebrare un eccidio. Contenendo con equilibrio i manifestanti, le forze di polizia hanno salvato il centro dei Roma da probabili violenze e da danneggiamenti che sarebbero difficilmente stati controllabili. Nelle immagini che abbiamo visto c’è la riprova della fondatezza dei ragionamenti alla base dell’emanazione del divieto”. 

 

 

Su possibili connessioni fra le tensioni in Italia e i conflitti in Medio Oriente e Ucraina, Piantedosi sottolinea come “è soprattutto in relazione all’acuirsi della crisi in Medio Oriente che stiamo registrando evidenti riflessi sul nostro Paese, al pari di quanto succede un po’ in tutto il mondo. Come detto, ciò costituisce il principale fattore di preoccupazione di possibili crescenti processi di radicalizzazione islamista e perché rappresenta un richiamo all’azione di appartenenti alle varie aree dell’antagonismo, sempre alla ricerca di temi da cavalcare. Il conflitto tra Russia e Ucraina, invece, ci espone a tutti i rischi di una guerra ibrida e di propaganda che possono colpire noi tutti e la Nato”.

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