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Meloni: ricordare e condannare il 7 ottobre. E i leader della sinistra disertano la commemorazione

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 "Ricordare e condannare con forza" l'attacco sferrato dai miliziani di Hamas il 7 ottobre dello scorso anno nel territorio di Israele "non è un mero rituale, ma il presupposto di ogni azione politica che dobbiamo condurre per riportare la pace in Medio Oriente". Nel giorno in cui partecipa alla cerimonia commemorativa dell'attentato terroristico, Giorgia Meloni evidenzia il fatto che la data rappresenta ormai per il popolo israeliano "una delle pagine più drammatiche della sua storia". "Non dimentichiamo la disumana aggressione perpetrata un anno fa da Hamas - spiega la presidente del Consiglio in una nota diffusa da palazzo Chigi mentre si trova nella Sinagoga di Roma, disertata dai leader dell'opposizione -. Abbiamo sempre negli occhi il massacro di migliaia di civili inermi, donne e bambini compresi, e il vilipendio dei loro corpi, mostrati al mondo senza alcuna pietà. Il nostro pensiero è rivolto costantemente agli ostaggi, strappati alle loro famiglie e ai loro cari, e che ancora oggi attendono di tornare a casa".

 

L'invito a ricordare e condannare quanto accaduto è accompagnato poi a un altro concetto, "perché la reticenza che sempre più spesso si incontra nel farlo tradisce un antisemitismo latente e dilagante che deve preoccupare tutti". "E le manifestazioni pubbliche di questi ultimi giorni lo hanno, purtroppo, confermato", aggiunge Meloni che da un lato ribadisce "il legittimo diritto di Israele a difendersi e a vivere in sicurezza nei propri confini", ma dall'altro mette in chiaro che anche "la necessità che questo sia esercitato nel rispetto del diritto internazionale umanitario". "Non possiamo, infatti, restare insensibili davanti all'enorme tributo di vittime civili innocenti a Gaza, vittime due volte: prima del cinismo di Hamas, che le utilizza come scudi umani, e poi delle operazioni militari israeliane", è il messaggio rivolto stavolta al governo israeliano. Per Meloni d'altronde le conseguenze dell'attacco di Hamas hanno scatenato "un'escalation su base regionale che potrebbe avere esiti imprevedibili" ed è quindi "dovere di tutti riportare il dialogo, lavorando per arrivare ad una de-escalation". L'Italia, anche in qualità di presidente di turno del G7, continuerà perciò ad impegnarsi per un cessate il fuoco immediato a Gaza, per il rilascio degli ostaggi israeliani e per la stabilizzazione del confine israelo-libanese, attraverso la piena applicazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite. Meloni conferma infine il sostegno "a tutti gli sforzi di mediazione portati avanti, e il nostro impegno per lavorare ad una soluzione politica duratura, basata sulla prospettiva dei due Stati".

 

Alla cerimonia organizzata al Tempio Maggiore prende parte anche il vicepremier Matteo Salvini che via social pubblica un messaggio in cui mette in evidenza che "a un anno dal terribile massacro del 7 ottobre, il nostro pensiero va al popolo israeliano, ai bimbi uccisi in culla, ai giovani strappati alla vita, alle donne stuprate, a chi è morto in prigionia e a chi è ancora tenuto in ostaggio. Per ricordare sempre il diritto di Israele ad esistere, a difendersi e a convivere finalmente in pace coi popoli vicini, contro l'orrore del terrorismo islamico". Anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ricorda poi che "l'Italia, come presidenza G7, è in prima linea contro ogni forma di antisemitismo e impegnata per arrivare ad una soluzione di pace nella regione". Come detto, leader dei partiti di opposizione non hanno presenziato all'evento, da Giuseppe Conte a Elly Schlein, da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. 

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