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Medioriente, Antonio Tajani: "Non c'è posto per virus antisemitismo"

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«Mi stringo a Israele, ai suoi cittadini, a tutte le comunità ebraiche in Italia e nel mondo. Come ho detto al Museo Yad Vashem a Gerusalemme quando, a gennaio, sono stato invitato a rappresentare l’Italia nel Giorno della Memoria delle vittime dell’Olocausto, mai più! Mai più qualcuno deve essere ucciso perché ebreo! È questo il messaggio che voglio ribadire anche oggi, dall’America Latina dove mi trovo in visita, partecipando alla commemorazione organizzata dalle comunità ebraiche argentine», lo scrive il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel messaggio per l’anniversario dell’attacco di Hamas a Israele.

«La memoria è un dovere. Questo giorno è un monito dolente. La pagina buia aperta dal vile attacco terroristico di Hamas di 1 anno fa, che non ho esitato a definire nazista, non si è ancora chiusa. Troppi innocenti restano ancora nelle mani dei terroristi, troppo il dolore provocato in tutta la Terra Santa, anche a Gaza, dalla follia terroristica di Hamas. "L’Italia è in prima linea insieme agli Stati Uniti, nel G7, in Europa e con i partner moderati arabi nell’impegno con tutti i costruttori di pace per un immediato cessate il fuoco, per riportare a casa quanti sono ancora nei tunnel a Gaza e per portare ovunque l’aiuto umanitario.

 

 

 

«Proprio mentre Israele è confrontato alla sfida più grande dalla sua nascita, per i missili iraniani e dei gruppi vicini a Teheran, risuona più forte l’impegno per la sicurezza di Israele e per un Mediterraneo finalmente di pace, con 2 Stati e 2 popoli che possano vivere in pace e sicurezza. Noi non rinunceremo mai a combattere per la pace. "Questa importante commemorazione ci richiama alla responsabilità di combattere ogni forma di odio e discriminazione. Ho voluto che oggi fosse deposta una corona di alloro al monumento dedicato ai «Giusti della Farnesina», davanti al ministero, perché la lotta contro l’antisemitismo è una priorità assoluta mia personale, del Governo e di tutto il Paese, da sempre impegnato a promuovere una cultura del rispetto e della coesistenza pacifica attraverso l’educazione, la memoria e la ferma difesa dei diritti umani. «Non c’è posto in Italia e in Europa per il distorto virus dell’antisemitismo. Oggi, come il 7 ottobre, come il 27 gennaio, come ogni giorno in cui viene commesso un atto di antisemitismo, io sono ebreo, siamo tutti ebrei. Contate su di me, contate sul Governo».

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