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Pensioni, extraprofitti, accise e sigarette: la Manovra tra fake e realtà

Gianni Di Capua
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Dopo le parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è scattato il panico: il governo vuole introdurre nuove tasse e alzare le accise. Una manna dal cielo per le opposizioni che subito hanno riesumato l’ormai celebre video di Giorgia Meloni del 2019 in cui si scagliava contro le accise. «Oggi il ministro dell’Economia e delle finanze non è un banchiere, è un figlio di un pescatore e di un’operaia tessile. So distinguere chi può fare sacrifici e chi non li può fare», ha detto oggi Giorgetti dal palco del raduno della Lega di Pontida. «Arrivo qua come quello famoso perché vuole aumentare le tasse. Io ho semplicemente detto in un’intervista, rispondendo a una domanda se volessimo tassare le banche, che a mio giudizio che i sacrifici li devono fare tutti citando l’articolo 53 della Costituzione, in base a chi ha più capacità contributiva. Io avevo bene in mente quello che ha fatto questo governo e quello che ha fatto io in questi due anni. È giusto che i sacrifici li faccia chi ha le possibilità per farli. In questo momento questo governo con grande serietà, perché il mio mestiere non è facile, sta cercando di tradurre in fatti un principio di buonsenso. State tranquilli e sereni, chi è pratico di Pontida, sa che noi siamo dalla parte della gente che lavora, che produce e che fa sacrifici», ha aggiunto.

Ieri dal Ministero era stata inviata ai media una nota: «In riferimento alla prossima manovra economica, la linea guida sarà l’articolo 53 della Costituzione (tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva). Per quanto riguarda le entrate significa che si chiederà uno sforzo alle imprese più grandi che operano in determinati settori in cui l’utile ha beneficiato in qualche modo di condizioni favorevoli esterne affinché contribuiscano con modalità sulle quali è in corso un confronto. Non è allo studio, si chiarisce, nessuna nuova tassazione per gli individui mentre le aziende più piccole sono già interessate al Concordato biennale preventivo. Altre eventuali intepretazioni delle parole del ministro Giorgetti sono da considerarsi delle forzature». Insomma nessuna nuova tassa, almeno per gli individui e per le aziende più piccole, al massimo si andrà a chiedere un contributo alle grandi aziende che in questi anni hanno avuto delle entrate extra. E proprio il ministro aveva fatto l’esempio delle aziende produttrici di armi che con la guerra in Ucraina hanno avuto un incremento del fatturato.

Discorso diverso sulle accise. Anche qui non ci sarà un aumento ma nel catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi, redatto dal Ministero dell’Ambiente, a pagina 109 si legge che «in Italia l’accisa applicata per il gasolio per autotrazione è inferiore a quella della benzina e ciò non trova giustificazioni in termini ambientali». Una questione che ha posto anche la Commissione europea in una serie di raccomandazioni all’Italia in cui chiede di ridurre i sussidi ambientalmente dannosi.

Nel Piano strutturale di bilancio, ora all’esame del Parlamento, viene specificato come nel «riordino delle spese fiscali» c’è «l’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina». Ma cosa si intende per allineamento delle accise? In pratica si tagliano le accise sulla benzina aumentandolo, per lo stesso importo (5,5 centesimi) per il diesel. Un’operazione che avrebbe un doppio effetto: mantenere il totale delle accise per litro di carburante invariato, facendo incassare allo Stato circa un miliardo di euro in più di gettito. Questo perché il gasolio si vende quasi tre volte di più della benzina.

In questo momento non c’è ancora un programma sulle misure della legge di bilancio ma qualcosa è filtrato. Il governo starebbe lavorando a un intervento sulle pensioni minime per tentare di portarle oltre i 621 euro. E, contestualmente, verrebbe confermato l’intervento messo in campo nel 2023-24 che le aveva portate da 598,61 euro a 614,77 euro. A questo ci sarebbe in cantiere anche un minibonus per convincere a restare a lavoro per chi è prossimo alla pensione. Anche perché il cosiddetto Bonus Maroni nel 2024 è stato sfruttato da poche centinaia di persone. L’incentivo prevederebbe il versamento dei contributi in busta paga a fronte della rinuncia dell’accredito di quei contributi sul proprio montante sul quale sarà calcolata la pensione.

Fra le novità anche una brutta notizia per i fumatori. La vicepresidente del Senato Domenica Castellone starebbe pensando, su input di una proposta dell’Associaizone italiana di oncologia medica, a un emendamento alla manovra per aumentare di 5 euro il costo dei pacchetti di sigarette. L’incremento potrebbe portare una iniezione di 13,8 miliardi di euro per sostenere il Servizio sanitario nazionale.

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