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Corteo pro-Pal a Roma, il silenzio della sinistra sulle violenze. Meloni: "Intollerabile"
Alla fine la manifestazione di piazza per la Palestina è andata esattamente come previsto. E a ben vedere i motivi che avevano fatto pensare al Viminale di vietarla non erano poi così campati in aria. Il bilancio parla di 30 agenti feriti e decine di mezzi delle forze dell’ordine pesantemente danneggiati. Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, ha dichiarato: «Molti dei partecipanti sono scesi in piazza con il chiaro intento di inscenare una guerriglia urbana, violare le ordinanze e creare disordini. Vicinanza ai colleghi feriti».
Vicinanza che ha espresso anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in una telefonata al capo della Polizia Vittorio Pisani in cui ha chiesto anche conto dello stato di salute degli operatori rimasti feriti negli scontri di piazza. «Hanno dimostrato grande professionalità ed equilibrio garantendo l’opinione pubblica in una giornata complessa» ha dichiarato Piantedosi. Stessa solidarietà espressa anche dalla premier Meloni alle forze dell’ordine «insultate e aggredite da sedicenti manifestanti che usano ogni pretesto per sfogare la loro assurda violenza. È intollerabile che decine di agenti vengano feriti durante una manifestazione».
Matteo Salvini da Pontida ha detto senza giri di parole che «se sfidi polizia e carabinieri sei un cretino». Per il presidente del Senato Ignazio La Russa «coloro che dicono di voler manifestare per la pace in realtà inneggiano alla strage del 7 ottobre e sventolano bandiere di Hezbollah». Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione FdI, ha rivolto un messaggio «ai figli di papà che giocano a fare i rivoluzionari dico se siete così rivoluzionari andate in Iran a manifestare».
Il collega di partito e sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove ha sottolineato come ieri ci fossero «due piazze: una si confronta con il futuro del Turismo in Italia (la convention di FdI "Italia, le radici della bellezza", ndr.) e sulla bellezza, dall’altra parte si sta consumando una piazza che schiuma rabbia e riversa odio».
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In mezzo al corteo sono spuntate anche delle bandiere di Hezbollah, una circostanza che il capogruppo dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri ha definito una «vergogna assoluta». Quelle sono «bandiere di una setta di terroristi fanatici, assassini e stragisti fondamentalisti islamici. I promotori di questa manifestazione sono fiancheggiatori di quelli che volevano avviare un nuovo Olocausto contro il popolo di Israele. È una vergogna vedere questa gente circolare. Chi fa l’apologia del genocidio e chi sventola le bandiere di Hezbollah è da disprezzare come gli assassini del fondamentalismo islamico. La sinistra ha scritto un’altra pagina di vergogna».
Da sinistra nessun commento. Per questo il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi ha chiesto «alla sinistra di schierarsi contro questi episodi di violenza e condannare gli slogan pro 7 Ottobre urlati oggi».
A parlare sono stati Carlo Calenda, leader di Azione, che ha dichiarato come il motivo della manifestazione sia «da considerare sbagliata perché contiene un fatto gravissimo, quello di considerare un massacro di civili, come un atto di resistenza». Ivan Scalfarotto di Italia Viva si è chiesto «ma esattamente cos’hanno in testa quelli che vanno a celebrare in piazza l’anniversario di una deliberata caccia all’uomo su base etnica, una strage di civili disarmati intenzionalmente scollegata da obiettivi militari?». Sempre dal partito di Renzi è intervenuto Enrico Borghi: «Non ci sono scusanti né generici richiami che possono giustificare l’antisemitismo e il sostegno al terrorismo islamista che abbiamo visto andare in scena oggi a Roma, con tanto di enfasi delle tesi fanatiche di Hezbollah».