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Pro-Pal, partito il corteo. Donzelli: "I figli di papà vadano in Iran a manifestare"

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Le immagini che arrivano dalla manifestazione di Roma, dove i Giovani Palestinesi per celebrare il 7 ottobre 2023 sono scesi in piazza, sono dimostrazione di un odio antisemita sempre più diffuso. È partito da piazzale Ostiense verso viale di Porta Ardeatina il corteo non autorizzato dei manifestanti. "Palestina e Libano uniti: fermiamo il genocidio con la resistenza", urlano i partecipanti, sventolando bandiere e striscioni e insultando la premier italiana Giorgia Meloni e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. "Ai figli di papà che giocano a fare i rivoluzionari, a loro dico: se siete così rivoluzionari andate in Iran a manifestare", ha detto Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione FdI a Brucoli.

 

 

"Pensare che sia un diritto andare in piazza è giusto, noi siamo andati per primi anche a dire cose scomode, ma lo si fa rispettando le regole", ha aggiunto Donzelli. La manifestazione, indetta per dire stop alla guerra lanciata da Israele contro Gaza lo scorso 7 ottobre, e ai recenti attacchi in Libano, Yemen, Siria e Iraq, non ha infatti ricevuto il via libera della Questura. L'area è superpresidiata e un elicottero sorvola la zona. Agenti delle forze dell'ordine, blindati e idranti sono schierati in tutti gli accessi alla piazza, dove vengono chiesti i documenti a chi entra. "Nonostante il divieto siamo scesi in piazza perché abbiamo una responsabilità storica. Chiediamo la fine dei bombardamenti. L'Italia deve prendere una linea chiara. C'è stata una mistificazione su questo corteo. Ci hanno detto che era una celebrazione di Hamas, ma noi siamo qui per commemorare i nostri morti, i morti palestinesi", ha scandito uno dei rappresentanti dell'Unione democratica arabo-palestinese,

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