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Open Arms, anche Storace ai gazebo: la firma e l'abbraccio con Salvini

«Mi fa piacere questo entusiasmo per la raccolta firme, ma ne avrei fatto a meno. Avere difeso i confini del mio Paese, bloccato gli sbarchi, salvato vite non contavo mi portasse una medaglia ma neanche un processo con sei anni di carcere di richiesta e un milione di euro di risarcimento danni ai poveri immigrati turbati». Matteo Salvini lo ribadisce ai giornalisti al gazebo, nel quartiere romano dell’Eur, per la raccolta firme sul processo Open Arms. «Andrò in tribunale. In tutta Italia - riprende il vicepremier e leader della Lega - c’è tanta gente, anche di sinistra che mi dice di non mollare perchè questa non è giustizia, è politica». «Io, la sentenza arriverà tra poche settimane, conto in un’assoluzione perchè sarebbe il primo sequestro di persona al mondo in cui i presunti sequestrati potevano andare ovunque tranne che in Italia. Non siamo il campo profughi d’Europa», dice ancora Salvini. «Non ho nessuna paura, se dovessi affrontare il carcere per aver difeso il mio Paese lo farei a testa alta», conclude.

Anche Francesco Storace, storico esponente della destra italiana, si è recato al gazebo allestito all’Eur per mettere la sua firma a sostegno di Matteo Salvini. Un abbraccio e un saluto all’arrivo del vicepremier e leader della Lega, che si è poi intrattenuto con i cronisti per rispondere alle domande.