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Schlein e Conte, botte da orbi davanti alla Cassazione: bye bye campo largo

Non si salutano e si tengono a debita distanza il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. L’occasione è la consegna da parte del “campo largo” delle firme per chiedere il referendum abrogativo dell’autonomia differenziata. Se su questo punto c’è ampia convergenza lo scontro è invece sul rinnovo dei 4 membri scelti dal Parlamento del Cda della Rai. Avs e M5S vanno al voto mentre il Pd si astiene.

“Sulla Rai nessuna giravolta da parte nostra - dice Conte - Noi siamo sempre stati coerenti. Stiamo con Avs e non capisco perché il Pd abbia preso questa decisione, che rispetto. Il Cda di una società che svolge il servizio pubblico deve essere doverosamente presidiato dalle opposizioni. La spaccatura c’è stata da parte del Pd che lo ha deciso con Renzi dopo aver fatto la riforma del 2015. Chi fa l’Aventino dovrebbe farlo per le direzioni e per le testate. Ci aspettiamo un Pd conseguente dopo decenni di segno diverso che sin qui ha dato alla Rai. Quando si parla di poltrone si parla di vigilanza e testate. Il Cda è un organo di controllo e vigilanza”.

Altrettanto gelida la replica della dem. “Spaccatura da parte nostra?”, risponde Schlein, "sulla Rai siamo rimasti sulla posizione che era di tutte le opposizioni fino a ieri. Al massimo dovete chiedere ad altri perché hanno cambiato posizione. Noi rimaniamo coerenti. Il Media freedom act è già in vigore e come ho detto a inizio del mio mandato da segretaria Giorgia Meloni sarà l’ultima premier che lottizza la Rai”.

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