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Liguria, doppia morale Pd: fedelissimo di Orlando diventa presidente del "gruppo Spinelli"

Edoardo Sirignano

La doppia morale dei compagni. Mario Sommariva, fedelissimo di Orlando, con un passato che nulla ha a che vedere con l’universo conservatore, a pochi giorni dalle elezioni per la presidenza della Liguria, abbandona il porto di “La Spezia” per guidare il gruppo Spinelli, lo stesso che, secondo i progressisti, avrebbe provato a corrompere Toti. Dopo David Ermini, nominato alla presidenza di Spininvest, che ha costretto l’ex vicepresidente del Csm a dimettersi dalla direzione nazionale del Partito Democratico, un altro manager vicino al Nazareno ottiene un ruolo di primo piano nell’azienda finita al centro delle cronache per il caso inerente il tanto discusso governatore dimissionario della Regione, su cui tuttora i rossi stanno incentrando la loro campagna “giustizialista” per battere le destre.

«La nomina di un professionista ampiamente stimato nel settore e dalla competenza e integrità unanimemente riconosciute – afferma una nota dell’assemblea dei soci dell’impresa, che si occupa di servizi per i porti – dimostra e garantisce il forte impegno di proseguire lungo il percorso di costante crescita intrapreso, valorizzando in misura sempre maggiore il grande lavoro svolto finora». Onorato per l’incarico, dunque, è lo stesso Sommariva, che ringrazia chi di dovere per la fiducia accordatagli: «Lavorando insieme ai membri del consiglio di amministrazione, ai manager e a tutte le persone che compongono il gruppo, potremo continuare a crescere e costruire un futuro prospero insieme ai nostri stakeholders». La promozione, però, non passa inosservata alla maggioranza uscente, che tuttora è nel mirino dei forcaioli.

  

Secondo il partito, guidato da Matteo Salvini, la tempistica in cui è arrivata questa nomina, che secondo i più era nell’aria, deve indurre a più di una semplice riflessione: «Il presidente voluto da Orlando – dichiara Stefania Pucciarelli, senatrice e segretaria locale della Lega – abbandona il porto di La Spezia dall’oggi al domani proprio nel momento del bisogno. Eppure aveva sbandierato ai quattro venti che era stato costretto alle dimissioni per motivi personali, che ora comprendiamo bene: motivi con molti zeri. Dall’ex segretario Filt Cgil ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso e più rispettoso della cosa pubblica. Forse è questo il modo in cui il suo mentore, l’ex Guardasigilli, intende la gestione pubblica dei porti? Prima Ermini, oggi Sommariva alla corte di Spinelli, col Partito Democratico che lo accusa di essere il corruttore. La solita doppia morale in cui sguazzano Orlando e la sua accozzaglia».

Nello stesso giorno in cui Sommariva riceve la ben remunerata mansione, intanto, Paolo Emilio Signorini, l’ex presidente dell’Autorità Portuale di Genova, quella che i compagni hanno messo alla gogna perché non rientrante nella loro sfera d’influenza, torna a essere uomo libero. L’ex amministratore delegato di Iren riceverà, però, il divieto di esercitare impresa, ricoprire uffici o incarichi direttivi in imprese per 12 mesi. A deciderlo il giudice Matteo Buffoni. Il manager, infatti, era stato l’unico a essere finito in carcere lo scorso 7 maggio, quando è scoppiato il Liguria-gate. Adesso, quindi, gli toccherà solo attendere l’udienza sui patteggiamenti, quella in cui sono coinvolti gli stessi Toti e Spinelli.