Viterbo, il Vannacci day non decolla. Il generale: “Ma quale flop, montatura della sinistra”
«Ma quale flop, quale festa nazionale, è solo un incontro con i miei elettori». Roberto Vannacci smentisce che il ritrovo a Viterbo, pompato ad arte dalla sinistra e dai 5 Stelle, non doveva essere un mega evento, ma solo un ritrovo per incontrare chi, alle ultime elezioni, aveva votato per il generale. D’altronde a Viterbo il generale ha preso 5 mila voti sui 9mila totali raccolti dalla Lega. È vero che sul pratone del centro sportivo Bullicame, sulla via dei Bagni, c’erano una cinquantina di persone. Nonostante il meteo sia stato più clemente di quello che si temeva. La due giorni di «Noi con Vannacci», l'iniziativa a supporto del generale che, eletto con la Lega al Parlamento europeo, si sta organizzando per tradurre i voti che ha ricevuto per approdare a Strasburgo in un'associazione che si riconosce nelle sue idee, quelle espresse nei due libri («Il mondo al contrario» e «Il coraggio vince») che ha dato alle stampe nel giro di un anno. Non piove, ma ad ascoltare Umberto Fusco – luogotenente di Vannacci in terra di Tuscia, che dopo un breve discorso procede a un simbolico taglio del nastro – ci sono soprattutto i giornalisti, anche di testate nazionali. Del resto il clou è previsto per oggi, quando il generale verrà di persona a saggiare il consenso di cui gode nel Viterbese e forse a diradare i dubbi sul suo futuro politico: dentro la Lega, magari a capo di una corrente interna, o per conto proprio?
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Vannacci, spiegano Fusco e gli altri esponenti dell'associazione interpellati a margine, è l'unico che può esprimersi su questo punto. Improbabile che lo faccia oggi, o che possa sfuggire qualcosa a Fabio Filomeni, un altro militare che tiene le redini dell'associazione nazionale «Il mondo al contrario», che ha già migliaia di iscritti, e che sarà presente all'iniziativa. Fusco, presidente dell'associazione viterbese Noi con Vannacci, spiega che «l'associazione non è presente solo nella Tuscia e nel Lazio. Si sta allargando anche a livello nazionale e qui ci sono rappresentanti del Friuli, dell'Abruzzo, del Veneto, della Puglia, della Lombardia e del Piemonte». Uno di loro è il friulano Edouard Ballaman, un ex parlamentare leghista che racconta ai giornalisti di essere tornato all'impegno politico dopo una pausa di dieci anni, richiamato proprio dalle idee del generale. E riferisce che «su cento persone con cui parlo, 80 ritengono che il partito debba essere guidato da Vannacci, che è molto meglio di Matteo Salvini». Cittadini comuni, ma anche dirigenti. Anche perché «l'antica battaglia contro il centralismo romano ora si deve spostare a Bruxelles che è molto più centralista». Un altro collaboratore di Vannacci viene dalla Toscana e ha un pedigree politico sempre a destra: risalendo nel tempo, le sue preferenze sono andate a Fdi, Alleanza nazionale e Movimento sociale italiano.
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