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Fassino e l’assurdo chiarimento sul furto al duty free: “Una distrazione”

“Non vi è stata alcuna condotta collusiva, piuttosto è emerso che l’interesse primario era esclusivamente quello di consentire lo svolgimento della manifestazione”. Sono queste le motivazioni del giudice Federica Gallone in merito al processo a Torino per le presunte irregolarità commesse nell'ambito della vecchia gestione del Salone del libro. Tra gli assolti c’è anche l’ex sindaco di Torino Piero Fassino, che era accusato di turbativa d’asta ed è stato assolto per «non aver commesso il fatto”. Dopo la pubblicazione delle motivazioni il deputato del Partito democratico è tornato sulla vicenda parlando a La Stampa: “Sono molto soddisfatto. Anche perché l’assoluzione arriva con una sentenza di 211 pagine che ha sviscerato la vicenda riconoscendo la piena correttezza del nostro comportamento. Sono stati undici anni di sofferenza e amarezza, mi sono sentito costretto a convivere con accuse ingiuste e del tutto infondate. I pm? Non esprimo valutazioni sull’attività di un magistrato. Francamente però colpisce che si sia insistito a sostenere tesi palesemente infondate”.

 

  

 

Nel corso del colloquio con il quotidiano piemontese Fassino torna anche sul caso del furto del profumo nel duty free dell’aeroporto di Fiumicino, a Roma. Con una spiegazione che fa strabuzzare gli occhi: “Quell’episodio, è stato frutto di una distrazione di cui sono stato il primo a rammaricarmi. Compio in questi mesi 60 anni di vita politica e chiunque mi abbia conosciuto può testimoniare la correttezza e onestà a cui ho sempre ispirato i miei comportamenti”.