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M5S, contromossa di Conte su simbolo, nome e garante. Ora Grillo prepara il ricorso

Edoardo Sirignano
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«Si discute di tutto». Basta una lapidaria frase per capire quale sarà la linea Conte. Se il fondatore non vorrebbe mettere in discussione simbolo, mandati elettivi e soprattutto ruoli e competenze del Garante, non la pensano allo stesso modo l’ex premier e il suo establishment. Giuseppì, invitato a un convegno organizzato da alcune associazioni animaliste, non risponde direttamente a quello che una volta era il suo mentore, ma è chiaro come non abbia intenzione di farsi più dettare le regole. Procede, dunque, spedita la fase costituente. Nella giornata di ieri gli iscritti hanno iniziato a scegliere le 12 priorità fra i 20 Temi di discussione, proposti da Avventura Urbana. Questa sconosciuta associazione, non si capisce a che titolo, ha avuto il compito di analizzare i famosi 22mila contributi, riassumendoli in un numero limitato di focus, ritenuti strategici. Argomento cruciale è certamente il 18esimo punto individuato, ovvero quello in cui si discute «se la struttura di governo del M5S sia ancora attuale o se vanno modificati alcuni ruoli e funzioni, in particolare quelli del Presidente e del Garante».

 

 

Sia il comico che il fondatore vorrebbero per sé prerogative che, per la loro funzione, probabilmente non gli spetterebbero. Da qui nasce la diatriba che, come annunciato da entrambe le parti, presto potrebbe finire in tribunale. Altro nodo il 19esimo tema, quello inerente un possibile superamento del doppio mandato. Se per l’Elevato tale argomento non può essere neanche discusso, non la pensa allo stesso modo Conte, che invece vorrebbe poter contare, sin da subito, su un cerchio magico di fedelissimi, che certamente non può essere pro tempore. Scelta fondamentale per l’universo pentastellato, che fino a domenica sarà chiamato a mettere “un cuore” sugli argomenti per quali sia urgente avviare una riflessione. È chiaro, come, sulla piattaforma, i giochi saranno guidati soprattutto da quel vertice che ha scritto le regole del gioco a proprio piacimento. Detto ciò, il fronte dei ribelli, che vuole tornare alle origini, non ha intenzione di mollare un centimetro.

 

 

«Mentre loro mettono i like come i bambini – avrebbe detto un fedelissimo del comico - noi capiamo come riprenderci l’amata creatura e riportarla ai fasti di un tempo». Grillo, secondo i più stretti collaboratori, avrebbe già chiamato un noto docente universitario per preparare il ricorso, indispensabile a tenersi il discusso logo. Una battaglia, che a parere dei suoi fidati, può essere tranquillamente vinta. Consapevoli di ciò gli stessi contiani che già starebbero pensando a un simbolo alternativo, incentrato sulla persona di Conte. Avrà, però, lo stesso appeal delle intramontabili 5 Stelle? A supporto di tale tesi, lo show-man ligure avrebbe già pronto un intervento da sottoporre all’assemblea, rinviata a novembre. L’obiettivo è avviare una sorta di rivoluzione dal basso, senza generali. Se qualcuno pensava inizialmente a un recupero degli ex, in Liguria, circola una voce diversa: il buon Beppe, stavolta, vorrebbe effettuare un cambio generale di volti. Ecco perché, nelle ultime ore, si dice abbia scaricato Virginia Raggi, che guarda caso, ieri, ha dichiarato di «non essere in lotta con nessuno», e il suo fedele legale Pieremilio Sammarco.

 

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