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Governo, la strana coppia Meloni-Draghi: nasce il patto per l'Italia

Gianni Di Capua
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Qualcosa sta nascendo dietro le quinte della politica europea. Ecco la strana coppia Meloni-Draghi. La premier, nella giornata di ieri, ha incontrato chi l’ha preceduta nelle stanze di Piazza Colonna. Al centro del colloquio un rapporto sul futuro della competitività europea, la necessità di un maggiore impulso all’innovazione, la questione demografica, l’approvvigionamento di materie prime e il controllo delle catene del valore. La verità del confronto, però, è un’altra. Super Mario si candida a pontiere tra la maggioranza di Palazzo Chigi e quella continentale a guida Ursula. Al centro del confronto, infatti, la necessità che l’Europa preveda strumenti atti a realizzare le sue ambiziose strategie, dal rafforzamento dell’industria della difesa fino alle doppie transizioni, senza escludere aprioristicamente nulla, compresa la possibilità di un nuovo debito comune. E questo, infatti, è il punto su cui dovrebbe costituirsi il nuovo asse. L’obiettivo, secondo i ben informati, è un’alleanza diversa dai soliti schemi per convincere von der Leyen ad accettare quello che, negli ultimi anni, è stato un cavallo di battaglia del centrodestra italiano. L’ex presidente della Bce, considerando l’ampio consenso, ricevuto nel suo ultimo intervento, scopre di poter contare su più di qualche semplice alleato per far passare una linea, che pur avendo molti estimatori, tra i banchi di Strasburgo, aveva trovato più di qualche semplice ostacolo.

 

 

Il faccia a faccia, però, serve anche a smentire, con i fatti, una fake news, ovvero quello di una rottura tra la leader di Fratelli d’Italia e Marina Berlusconi. Non è un caso, che prima del discusso vertice capitolino, arriva proprio il chiarimento della figlia del Cav, per qualche compagno al centro di una congiura internazionale per sbarazzarsi della politica della Garbatella. «Nessuna disistima per Meloni», ha dichiarato la numero uno di Mondadori in una missiva inviata al quotidiano La Repubblica, così come nessuna «scontentezza» per l’operatore dell’attuale segretario di Forza Italia Antonio Tajani. In particolare per quanto concerne il confronto che aveva avuto con Draghi, chiarisce: «Si è voluto deformare il contenuto di incontro che fanno parte del mio ruolo e del mio lavoro, trasformandoli in assurde riunioni carbonare che nasconderebbe trame politiche da fantascienza». A supportare tale tesi anche il capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato: «L’incontro tra Marina Berlusconi e Mario Draghi non ha mai destato preoccupazione. La figlia dell’ex premier rappresenta una realtà imprenditoriale di altissimo livello ed è normale che incontri una persona di grande profilo che sta svolgendo un ruolo importante in Ue».

 

 

A proposito di grandi manovre, che vanno oltre i tradizionali recinti partitici, possiamo certamente annoverare lo scambio di vedute tra il neo commissario Raffaele Fitto e quello uscente Paolo Gentiloni in quel di Bruxelles. Il titolare del dicastero che si occupa di Pnrr parla di «utile e approfondito scambio di opinioni sulle prossime sfide dell’Unione Europea e sull’avvio della nuova Commissione». Novità, infine, per quanto concerne le nomine. Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento ed esponente di Fdi, ottiene le deleghe al dialogo interreligioso e ai rapporti con le autorità locali. Si occuperà anche di Balcani e Africa.

 

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