Alluvione Emilia-Romagna, governo contro la Regione: come ha speso mezzo miliardo in 10 anni?
L'alluvione in Emilia Romagna accende lo scontro politico con uno scambio di accuse tra maggioranza e opposizione che inizia di buon mattino e prosegue per ore, mentre nei territori non dà tregua l'emergenza, a Ravenna come a Forlì e nel Bolognese. Da Fratelli d'Italia l'attacco è diretto alla Regione governata dal centrosinistra che andrà al voto il 17 e 18 novembre: "Quanto sta accadendo in queste ore è spaventoso, inaccettabile, e per questo auspico che chi ha sbagliato paghi", tuona la deputata Daniela Dondi, alla quale fanno eco la collega Alice Buonguerrieri e la senatrice FdI Marta Farolfi, che minacciano "esposti per accertare le responsabilità". Per il deputato Mauro Malaguti, "la giunta regionale dell'Emilia Romagna non ha imparato nemmeno la lezione del 2023, quando non spese nemmeno un terzo dei soldi stanziati per la prevenzione. Ora si dovrà anche assistere al teatrino delle opposizioni che lamenteranno scarsi fondi per gli alluvionati e scarsi rimborsi per i danni". Al fuoco di fila di Fratelli d'Italia arriva una prima risposta in Aula dalle opposizioni che chiedono un'informativa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: "Vorrei chiedere alla premier se si rimetterà ancora una volta gli stivali di gomma per andare a promettere soldi che non sono mai arrivati - dice in aula Angelo Bonelli (Avs) - Venga qui a dirci che cosa vuole fare, non vada da Confindustria a dire che il Green Deal e la transizione ecologica è un disastro. Siete voi un disastro che non guardate ai danni della crisi climatica".
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A stretto giro replica il capogruppo FdI Tommaso Foti: "Non accettiamo speculazioni da parte di una sinistra che vuole attribuire colpe al governo Meloni, perché il governo ciò che doveva e poteva fare ha fatto e anche di più". "Altre sono le responsabilità, e stanno a sinistra", taglia corto, "non è il momento della polemica, ma è quello della verità contro la menzogna". Non è ancora finita la mattinata e il botta e risposta che alimenta la tensione politica del giorno è solo all'inizio.
Il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, in una conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi per fare il punto sulla situazione, afferma che "il compito della prevenzione strutturale e infrastrutturale è di competenza delle Regioni". A poco serve che il ministro assicuri l'intenzione di voler evitare polemiche politiche "che qualcuno, magari sotto la spinta emotiva delle prossima campagna elettorale per le prossime elezioni regionali, vorrebbe alimentare".
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Al ministro risponde la segretaria dem Elly Schlein, che dell'Emilia Romagna governata da Stefano Bonaccini è stata vicepresidente: "Mentre gli amministratori hanno passato la notte a gestire l'emergenza, a organizzare soccorsi e sostenere la popolazione, la destra di governo si è messa subito a fare sciacallaggio politico per fini elettorali". Irene Priolo, presidente facente funzioni della Regione, chiede al commissario Francesco Paolo Figliuolo di dissociarsi dalle parole di Musumeci: "Ci eravamo illusi per un attimo che, almeno stavolta, la destra non facesse becero sciacallaggio - chiosa - Non è passata la notte che hanno invece già replicato il film dell'anno scorso, diffondendo fake news e moltiplicando attacchi a uso e consumo elettorale". Pioverà ancora. Ma l'emergenza, le vittime, i danni difficili da calcolare, non fermano la bagarre politica.