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Guerra M5S, Beppe Grillo contro Giuseppe Conte: "Autocrate ipocrita"

Edoardo Sirignano
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L’ultimo capitolo di “guerre stellari”. Stavolta non ci riferiamo a Star Wars, la saga sulle battaglie galattiche con cui è cresciuta un’intera generazione, ma agli ormai quotidiani botta e risposta tra il fondatore e l’attuale presidente del Movimento. Nell’ultima lettera, pubblicata dal quotidiano “Il Foglio”, Beppe non utilizza giri di parole e, rivolgendosi a Conte, scrive: «Distruggi i presidi della democrazia. Sei un autocrate ipocrita. Segnalerò le tue minacce».

Nel pomeriggio di lunedì, l’attuale capo dei gialli aveva messo in discussione la super-consulenza da 300mila euro, che, ogni anno, il comico riscuote. I fedelissimi dell’avvocato di Volturara Appula dicono che «il presidente è stanco di questa battaglia epistolare» e che sarebbe pronto a tutto pur di ricompattare la forza che guida, in un momento non semplice. Ecco perché l’ultima missiva, secondo i ben informati, non riceverà risposte, almeno dal punto di vista mediatico. Rispetto a quello legale, invece, chi di dovere avrebbe già raccolto il carteggio necessario ad avviare un lungo e complesso procedimento.

Una mossa, però, che non sorprende la controparte. Gli amici storici del fondatore sono mesi che si preparano a un eventuale scontro, a suon di carte bollate. Grillo avrebbe contattato, a riguardo, un illustre docente universitario. Se in un primo momento gli indizi ricadevano su Pieremilio Sammarco, titolare dello studio in cui era cresciuta Virginia Raggi, stavolta l’Elevato dovrebbe rivolgersi altrove. Non si possono, d’altronde, commettere errori e non c’è da fidarsi di nessuno. A parte il paventato superamento del doppio mandato, su cui la base non intende fare passi indietro, la questione di Grillo è legata soprattutto a ragioni economiche, anzi di incarichi. Circola, ad esempio, una strana voce per cui l’ex presidente della Camera Fico sarebbe interessato al ruolo di Garante. Più di qualcuno, a casa Grillo, avrebbe sentito dire a riguardo: «quello s...o, per un pugno di dollari, si vende al migliore offerente».

Il campano, fedelissimo dello storico establishment, da qualche mese a questa parte, è diventato interlocutore fidato di Conte, che grazie alle alleanze del campo largo, gli avrebbe promesso un ruolo di spicco in Campania. Tutti sanno che Roberto la notte sogna Palazzo Santa Lucia, ma l’obiettivo non è tra i più semplici. Ragione per cui un contentino da 300mila euro potrebbe far comodo e non poco. Grillo, intanto, non molla di un centimetro e stavolta non basterà qualche mail per demotivarlo. «Quelle – dicono i suoi fedelissimi – appartengono alle nuove generazioni di pentastellati». Una vera e propria linea politica. Tanto è che nella giornata di ieri, l’artista su Faceboo ironizza, pubblicando il simbolo “Movimento 5 Pec”. «Questo – ribadiscono i sostenitori della vecchia causa – sarà il partito ad personam che dovrà rinnovare la forza dal basso in cui abbiamo creduto». Una prima svolta da parte dell’ex premier arriva anche per quanto concerne la gestione grandi eventi. Giuseppi si dimentica degli appelli contro le lobby e i poteri economici e affida la gestione dell’Assemblea costituente a Comin&Partners, tra le prime agenzie nazionali di consulenza strategica di comunicazione e relazioni istituzionali. Insomma, tutto quello che fino a ieri era stato criticato. Ecco perché gli amici del comico non escludono un’arringa, durante la tanto attesa plenaria contro la traformazione voluta da Conte. «L’Elevato - dicono i suoi amici - si riprenderà l’amata creatura grazie a un intervento a sorpresa, che non passerà inosservato». Qualche malpensante già avrebbe ipotizzato che dietro al paventato rinvio di novembre non ci sia soltanto l’eccesso di contributi arrivati sulla piattaforma.

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