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Ue, Breton si dimette dalla Commissione e spara a zero su von der Leyen

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Il commissario europeo al Mercato interno e all’Industria Thierry Breton, francese, si dimette e pubblica una dura lettera contro la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, accusandola di aver lavorato affinché la Francia proponga un altro candidato, per «ragioni personali che in nessun caso sono state discusse direttamente con me». Breton era ricandidato per la von der Leyen bis. 

 

 

«Alcuni giorni fa - scrive il commissario dimissionario alla presidente - nell’ultima fase dei negoziati sulla composizione del futuro collegio, lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome, per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente, e ha offerto, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente per la Francia nel prossimo collegio. Le verrà ora proposto un altro candidato. Nel corso degli ultimi 5 anni, ho instancabilmente tentato di sostenere il bene comune dell’Europa, al di sopra degli interessi nazionali e di partito. È stato un onore. Tuttavia, alla luce degli ultimi sviluppi, che attestano ulteriormente una governance carente, sono arrivato alla conclusione di non poter più svolgere il mio lavoro nel collegio. Pertanto, mi dimetto dall’incarico di commissario europeo, con effetto immediato», conclude. 

 

 

Le dimissioni e il ritiro dalla corsa del commissario Breton sono dovute a un «disaccordo» sul tipo di portafoglio da assegnare nella prossima Commissione al candidato francese, in seguito al quale von der Leyen ha chiesto a Parigi di cambiare nome. Una delle questioni spinose riguardava il digitale. Lo apprende LaPresse da fonti di Renew. Lo scontro non è tale da compromettere il secondo mandato di von der Leyen. «Non rischia», riferisce la fonte.

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