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Enrico Costa aderisce a Forza Italia dopo la rottura con Calenda

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Il deputato Enrico Costa dice addio al partito di Carlo Calenda, Azione, per aderire al gruppo di Forza Italia alla Camera. «Con l’adesione al gruppo parlamentare di FI, che formalizzerò a breve, proseguirò le battaglie garantiste che da sempre conduco», assicura l’ex ministro in una nota dove annuncia il suo ‘ritorno’ in azzurro. 

 

 

«Sono stato il primo deputato ad aderire ad Azione, ed ho vissuto ogni istante con la responsabilità e la consapevolezza di aver coinvolto tante persone in un percorso ‘terzo’ e liberale. Ho subito con sofferenza la frantumazione del Terzo Polo e le scelte conseguenti che hanno intaccato la terzietà di Azione», dice l’onorevole ricordando il suo percorso politico. «Uno spostamento progressivo dal progetto originario con un pullulare di alleanze a senso unico è per me del tutto innaturale. Non ho condiviso - prosegue - questo percorso e, pur rispettandolo, non posso seguirlo. Mi sono sforzato di spiegare che Azione era nata all’opposizione del Governo Conte bis, composto dalle stesse forze del Campo Largo, ma le mie osservazioni sono state liquidate come critiche di un insofferente, anziché seri argomenti di discussione». 

 

 

«È sotto gli occhi di tutti che i partiti del ‘campo largo’ hanno posizioni antitetiche rispetto alla linea - sottolinea Costa - che abbiamo rappresentato in questi anni. È sufficiente pensare alla violente critiche che hanno riservato alle mie proposte sulla giustizia per avere chiara l’impraticabilità di quell’area da parte di chi sostiene una politica garantista. Provengo da una tradizione liberale e intendo impegnarmi al fianco di chi condivide gli stessi valori e principi», osserva ancora. «Con l’adesione al gruppo parlamentare di Forza Italia, che formalizzerò a breve, proseguirò - promette - le battaglie garantiste che da sempre conduco. Le convergenze sui temi della giustizia, a partire dalla separazione delle carriere, sono infatti oggettive. Lavorerò al fianco di colleghi esperti e preparati con i quali il confronto costruttivo non è mai cessato». «Manterrò intatta la mia autonomia di pensiero orientata a tutelare sempre, e non solo quando conviene, la presunzione di innocenza, il diritto di difesa, il giusto processo, la certezza della pena, da non confondersi con la certezza del carcere, la finalità rieducativa della pena. Agli amici di Azione con cui ho condiviso un percorso intenso e a Carlo Calenda, cui mi lega un affetto sincero, auguro il meglio per il futuro e li ringrazio per avermi sopportato e supportato in questi anni», conclude Costa.

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