Mense, stipendi dei docenti, liceo Made in Italy e caso Raimo: parla Valditara
"Voglio trattare alcuni temi che sono stati sulle prime pagine dei giornali in questi giorni per fare chiarezza e per dare un'informazione trasparente": con queste parole il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha iniziato il suo intervento, affidato a un video pubblicato su YouTube. In primo luogo il bando da 515 milioni pubblicato dal ministero dell’Istruzione e del Merito il 29 luglio scorso per la realizzazione e messa in sicurezza, come previsto dal Pnrr, delle mense scolastiche. "Abbiamo registrato una risposta molto positiva da parte degli enti locali e un dato particolarmente importante riguarda la straordinaria partecipazione del Mezzogiorno, dove continueremo a investire per dare a tutti, al di là delle condizioni di partenza e del territorio di residenza, le stesse opportunità di successo formativo di altre realtà. Investire sulle mense significa consentire alle scuole di ampliare il tempo pieno, a favore degli studenti ma anche delle famiglie e delle donne lavoratrici", ha dichiarato Valditara.
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Un secondo tema commentato dal ministro è stato quello dell'aumento del 17% in tre anni per gli stipendi dei docenti italiani. "Un tema che è stato affrontato dai giornali di opposizione utilizzando dati provenienti dall'ultimo rapporto Ocse. In verità, questi dati sono stati utilizzati in modo un poco impreciso: si fa riferimento al periodo 2015-2023 in cui gli stipendi sarebbero cresciuti nei Paesi Ocse del 28%, si fa riferimento agli stipendi italiani che sarebbero scesi del 5% senza per altro considerare che le rilevazioni si fermano al 2022. Chi governava nel 2022? Non certamente il centrodestra", ha spiegato Valditara. Nell'approfondimento del ministro anche la replica un'affermazione di Elly Schlein, secondo cui il governo continuerebbe a sottopagare gli insegnanti. "L'ultimo contratto che è stato siglato risaliva al 2009. Dopo quel contratto, gli insegnanti hanno dovuto attendere fino al 2020. Nel 2020 l'aumento per i docenti italiani è stato del 3,48%. Nel 2023 noi abbiamo concluso un nuovo contratto, che avrebbe previsto un aumento del 3,9% se non ci fossero stati quei famosi 300 milioni che io ho destinato alla contrattazione sbloccandoli", ha detto Valditara con i dati in mano.
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Tra gli argomenti su cui fare il punto anche quello del liceo del Made in Italy: "Tranquillizzo i ragazzi. Faremo un orientamento forte per diffondere la conoscenza di questo percorso", ha assicurato Valditara, che aveva già risposto ai giornalisti ammettendo di essere "francamente un po' basito nel leggere alcune dichiarazioni di esponenti dell’opposizione e anche di qualche sindacato che hanno parlato di stop, di bocciatura del liceo del made in Italy da parte del Consiglio di Stato. In realtà è una colossale fake news, nulla di tutto questo come mostrerà il prosieguo degli eventi". Giuseppe Valditara ha continuato e replicato al caso Raimo: "Un fatto mi ha profondamente colpito. La polemica politica deve essere fortemente dialettica, ma non deve mai trascendere nell'insulto personale o in toni violenti. Le parole utilizzate contro di me da un professore italiano in occasione della festa nazionale di Avs le ritengo inaccettabili e oscene. Nonostante il parere dei miei legali, i quali ritengono che vi siano i presupposti per procedere giudiziariamente nei confronti di questo professore, ho deciso di non presentare una querela per non rendere a questo insegnante l'estremo favore della considerazione da parte mia e di questo governo perché facilmente rivendicherebbe il ruolo di vittima", ha affermato. "