l’intervista

Fratelli d’Italia, l’addio di Mussolini: “Vado in Forza Italia. Sui diritti ho le mie idee”

Martina Zanchi

«Credevo di avere un po’ più di tempo... Vi voglio bene». Così Rachele Mussolini ieri mattina ha salutato i colleghi di Fratelli d’Italia, abbandonando la chat di partito. La nuova casa politica della consigliera capitolina, nipote del Duce, che è stata anche la più votata alle ultime amministrative di Roma Capitale, sarà Forza Italia. Un passaggio che la diretta interessata definisce sofferto, ma ponderato. «Non pensavo che la notizia filtrasse così presto - dice -, però sì, il mio ingresso in FI avverrà nel breve».

Onorevole Mussolini, come nasce questa scelta e con chi si è interfacciata, in Forza Italia?
«Posso dire che l’interlocuzione è avvenuta con chi di dovere e che è stata una decisione ponderata, su cui ho riflettuto molto bene. Voglio precisare che sono grata a Fratelli d’Italia e alla sua comunità politica per aver scommesso su di me sia nel 2016 che nel 2021. Sono vent’anni che sto da quella parte e sono orgogliosa che il nostro primo presidente del Consiglio sia Giorgia Meloni, che con gli altri alleati e il presidente Antonio Tajani sta facendo un ottimo lavoro in un quadro non semplice. Per quanto mi riguarda, ho sempre avuto una sensibilità diversa rispetto ad alcuni temi e devo dire che FdI mi ha sempre lasciata libera di esprimere le mie idee, di esprimere un libero dissenso nel rispetto dei principi che animano il centrodestra. La mia sensibilità è più moderata, più spostata verso il centro, e quindi la mia casa ideale è Forza Italia. Dopodiché, siamo tutti all’opposizione rispetto al centrosinistra».

 

  



Lei parla di sensibilità diverse. A convincerla può aver contribuito la recente apertura del ministro Tajani sullo ius scholae?
«Sicuramente sì. È vero che non era nell’agenda di governo ma è vero anche che è un tema rilevante per una società profondamente cambiata.
Dopo dieci anni di studio in Italia penso che sia importante dare ai ragazzi la possibilità di sentirsi veramente a casa. La nostra identità e le nostre tradizioni sono fondamentali, senza di esse non saremmo niente, ma si deve anche affrontare il presente. Peraltro mi sembra di ricordare che Fratelli d’Italia qualche anno fa era su posizioni molto simili».

Torniamo al suo ingresso in Forza Italia. È stato un passaggio doloroso? Si è confrontata con Arianna Meloni?
«È stato un passaggio sofferto, una decisione che non è maturata né in un giorno né in un mese. Mi sono confrontata con chi mi dovevo confrontare, sono triste ma so che i rapporti umani non cambieranno. Ora dovrò ricominciare da zero e sono pronta a rimboccarmi le maniche».

Alle ultime amministrative lei ha ottenuto oltre ottomila preferenze. Una bella dote da portare in Forza Italia.
«Se hanno deciso di aprirmi le porte hanno apprezzato la persona. Però nel 2021 ho preso tanti voti soprattutto grazie al grande lavoro di squadra che ha fatto per me Fratelli d’Italia, questo va riconosciuto».

 



Nella Capitale si torna a votare nel 2026. Dove si vede tra due anni e quali sono le sue ambizioni?
«Mi vedo ancora in Campidoglio, pronta ad affrontare una nuova campagna elettorale per portare alla vittoria un sindaco di centrodestra. Se il partito sarà d’accordo mi ricandiderò come consigliere e la riconferma con altrettanti voti sarebbe una grande vittoria personale. A quel punto sarei alla terza consiliatura, un consigliere super-anziano (ride, ndr), e quindi si potrebbero aprire scenari nuovi».

Ci sono state delusioni in questi anni?
«Io sono alla seconda consiliatura a Roma e non nascondo che negli ultimi importanti appuntamenti elettorali (le Europee, ndr) molti si aspettavano che, anche alla luce dei numeri, sarei stata candidata. A dire il vero la mia candidatura era stata lanciata soprattutto dai giornali e io non ho mai chiesto niente. Se questo non è avvenuto, comunque, ci saranno state delle motivazioni. Ora vado avanti, continuando a fare il mio lavoro di consigliere capitolino».