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Ue, la sinistra tenta la debole rivolta contro Fitto. Von der Leyen tira dritto

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Socialisti, verdi e liberali protestano ma alla fine potrebbero accettare la nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione europea. La presidente Ursula von der Leyen è pronta a tirare dritto e spiegare alla sua maggioranza perché è necessario tenere a bordo l'Italia e il suo governo, sia per il peso tra i 27 sia per allontanarlo del tutto dal campo sovranista e integrarlo sempre più in quello europeista. La proposta di assegnare una vicepresidenza esecutiva all'esponente di Ecr, già impegnato nelle istituzioni europee, non sarebbe un grosso ostacolo nella chiusura della lista dei commissari e delle deleghe da parte di Ursula von der Leyen.

 

 

L'Esecutivo Ue ribadisce che il rinvio a martedì prossimo della presentazione della lista è dovuto soprattutto a un fattore tecnico-giuridico. Manca ancora all'appello il nome confermato dal governo sloveno. Il primo ministro liberale Robert Golob ha scelto Marta Kos, rinunciando per motivi di genere alla prima proposta di Tomaz Vesel. Domani il nome della candidata dovrà passare al vaglio della commissione per gli affari europei del parlamento sloveno ma il suo presidente è un esponente del partito dell'opposizione i Democratici (SDS), nemico di von der Leyen, che insiste affinché il governo fornisca le motivazioni della sostituzione di Vesel prima di convocare l'organo parlamentare.

 

 

Per i socialisti la questione Fitto è sul tavolo delle trattative tra le altre cose. "Stiamo negoziando e ci sono diverse questioni sul tavolo. Tuttavia, alla fine, dobbiamo vedere la proposta. Non riusciamo a capire come un governo che non ha sostenuto von der Leyen possa ora avere un posto in Commissione allo stesso livello di noi o del Ppe", affermano fonti dei Socialisti e democratici. "Von der Leyen è stata molto chiara nel dire che vuole lavorare con le forze pro-europee. Ecco perché non va bene per noi che ci sia un vicepresidente esecutivo dell'Ecr", rimarca la fonte. "La sua nomina a vicepresidente sarebbe un segnale che la Commissione europea si orienterebbe verso l'estrema destra e rischierebbe di compromettere l'equilibrio democratico dell'istituzione", aggiunge invece il presidente del gruppo dei Verdi/Ale Bas Eickhout, precisando che nelle audizioni, "se venisse nominato, non sarebbe una passeggiata per lui". Anche i socialisti avvertono che "Fitto dovrà dimostrare al Parlamento europeo se è pro-europeo o meno e se sostiene o meno i valori europei". Secondo Bruxelles le critiche avanzate da socialisti, liberali e verdi non sarebbero insormontabili e si confida sul fatto che la presidente von der Leyen spiegherà ai gruppi della sua maggioranza il perché di tale scelta. D'altronde - è il ragionamento - al Parlamento europeo ci sono già stati due vicepresidenti affidati a Ecr. Insomma, non ci può più essere un cordone sanitario contro i conservatori. Al momento - ma le trattative sono ancora in corso - viene esclusa l'idea di dare una vicepresidenza semplice a Fitto per 'accontentare' l'Italia e che si torni ad avere vicepresidenze non esecutive.

 

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