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Meloni, niente poliziotti vicino al premier: l'ennesima bufala della sinistra

Edoardo Sirignano
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Niente più poliziotti vicino alla stanza del presidente del Consiglio. Secondo il quotidiano "La Stampa", Giorgia Meloni, spaventata da possibili fughe di notizie, dopo il caso Sangiuliano, avrebbe comunicato al cerimoniale e all’ispettorato di competenza di voler allontanare gli agenti che stazionano in borghese al primo piano di Palazzo Chigi, dove vorrebbe soltanto la sua scorta. Una decisione che ovviamente non lascia indifferenti Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, che accusano la premier di non fidarsi più di nessuno, neanche degli uomini e delle donne che dovrebbero difenderla. Scoppia, dunque, l’ennesimo caso. A smentire prontamente l’indiscrezione, però, è il capo ufficio stampa della premier Fabrizio Alfano che, conversando con i giornalisti, spiega come «non sia cambiato nulla» rispetto al passato e che nelle forze di polizia questo esecutivo «da sempre pone piena e totale fiducia». Non sarà, quindi, rimosso il presidio, nè sarà tolto alcun dispositivo di sicurezza.

 

 

L’unica variazione che potrebbe aver innescato quella che, per lo staff della premier è «un’assurda ricostruzione» è la richiesta al direttore dell’ispettorato di rivalutare la presenza di un agente di polizia destinato esclusivamente agli accompagnamenti in ascensore. Su tale presa di posizione, però, non si ritrova il sindacato rosso: «Le poliziotte e i poliziotti - sottolinea Pietro Colapietro, segretario generale della Silp Cgil - sono stati allontanati probabilmente per mancanza di fiducia nei loro confronti. Meloni sul suo piano vorrebbe soltanto la scorta, ma non può essere lei a decidere chi e come deve garantire la propria sicurezza. Si tratta di una cosa gravissima, mai accaduta in questi termini nella storia della nostra Repubblica». Ragione per cui Enrico Borghi di Italia Viva annuncia addirittura un’interrogazione parlamentare.

 

 

Per il suo leader Matteo Renzi «Meloni continua a vedere fantasmi». Secondo Debora Serracchiani del Pd, la premier considera «spioni» chi dovrebbe salvaguardare la sua incolumità. Dal Movimento 5 Stelle, si chiedono: «Giorgia non si fida della polizia? Denunci condotte scorrette o dica cosa vuole che non si sappia». Una cosa è certa, si alza l’ennesimo polverone di fine estate per il nulla. Rumors di palazzo, intanto, dicono che la notizia sarebbe circolata in seguito a una ammonizione verbale ad alcuni agenti dopo aver alzato il tono della voce all’auricolare durante un incontro ufficiale. Altro che allontanamenti. Per Domenico Pianese del sindacato di Polizia Coisp, che sostiene di aver prospettato il caso addirittura al ministro dell’Interno Piantedosi, non ci sarebbe stata alcuna cacciata, ma tutta questa situazione sarebbe «sorta dall’inopportunità di mettere degli agenti a fare gli ascensoristi a Chigi e di spostarli, invece, ad altre mansioni sempre legate alla sicurezza, più consoni alle loro funzioni».

 

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