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Migranti, Scholz copia l'Italia: la Germania chiude le frontiere

Dario Martini
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Dopo l’attentato di Solingen dell’Isis il governo tedesco ha virato sulla linea dura contro l’immigrazione irregolare. Prima l’idea di subentrare al Regno Unito e portare 10mila clandestini in Ruanda. Poi, ieri, la decisione di sospendere temporaneamente l’accordo di Schengen e chiudere le frontiere. In pratica, vengono rafforzati i respingimenti al confine. La Germania ha già informato l’Unione europea. Insomma, la linea del cancelliere Olaf Scholz, dopo anni di occhi strizzati alle Ong che portano i migranti in Italia, sembra sempre più assomigliare all’approccio di Giorgia Meloni in Italia. «Stiamo rafforzando la sicurezza interna e mantenendo la nostra linea dura contro l’immigrazione irregolare», ha affermato la ministra dell’Interno, Nancy Faeser. I controlli inizieranno il 16 settembre e dureranno sei mesi. Le frontiere maggiormente interessate sono quelle con Austria, Svizzera, Repubblica Ceca e Polonia.

 

 

L’omologa del ministro italiano Matteo Piantedosi snocciola anche una serie di dati per far capire quanto il problema sia serio: «Dal 16 ottobre 2023, la polizia federale ha rilevato circa 52.000 ingressi non autorizzati ed effettuato circa 30.000 respingimenti ai confini con questi Paesi. Nell’ambito della migrazione irregolare occorre tenere conto dell’onere complessivo che grava sulla Germania, in particolare delle capacità limitate dei Comuni in termini di alloggio, istruzione e integrazione a causa dell’ammissione di 1,2 milioni di profughi di guerra dall’Ucraina e di altri richiedenti asilo negli ultimi anni». Dietro a questi dati oggettivi però c’è chi ci vede una precisa strategia politica. Ovvero, l’intenzione di arginare la crescita verticale dei consensi del partito di estrema destra Afd, che nei giorni scorsi ha vinto la sua prima elezione regionale nel land della Turingia.

 

 

E se la Germania adotta l’approccio duro, l’Ungheria di Viktor Orban si spinge oltre. Proprio ieri ha presentato ufficialmente i pullman che porteranno gli immigrati irregolari dal confine con la Serbia a Bruxelles. La reazione del governo belga non si è fatta attendere, definendola una «provocazione». La minaccia, lanciata inizialmente in agosto, ha assunto nuove proporzioni negli ultimi giorni con un’operazione mediatica durante la quale è stata svelata una fila di autobus gialli della società pubblica, noleggiati appositamente per questa missione, secondo il governo. «L’Ue vuole costringere l’Ungheria a far entrare gli immigrati clandestini che fermiamo alla frontiera meridionale del Paese», ha protestato viceministro dell’Interno Bence Retvari. «Bene! Dopo l’applicazione delle procedure europee, offriremo loro un biglietto gratuito di sola andata per Bruxelles».

 

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