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Scuola, la lotta di Valditara per i precari: “Priorità per il governo. Chiedo flessibilità all'Ue”

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«Per questo governo quella dei precari è una priorità. Dobbiamo avviare una strategia complessiva per provare a risolvere questa che è una grande questione della scuola italiana». È l’obiettivo chiaro e netto ribadito dal ministro dell’istruzione del merito Giuseppe Valditara in un video pubblicato su YouTube. «Bisogna intanto sgombrare il campo dalle tante fake news che si sono state diffuse in questi giorni - spiega il membro dell’esecutivo Meloni - innanzitutto non è vero che ci sono 250.000 precari nella scuola italiana. Non lo dice neanche la Corte dei conti. La situazione per quanto riguarda i precari sino al 30 giugno e al 31 agosto è quella 165.000 unità, che si ridurranno a 155.000 entro dicembre grazie alle assunzioni derivanti dai concorsi che sono in via di chiusura. L’anno scorso e negli anni precedenti il numero di precari era di 160.000 unità - dice ancora il ministro - quindi a dicembre ci sarà una prima significativa riduzione». 

«L’ultima tranche del Pnrr per l’intero sistema Italia è di 24 miliardi di euro e rischia di non essere pagata in parte se non raggiungiamo il numero di 70mila assunzioni di docenti nella scuola che, per la Commissione europea è considerato una ‘milestone’, un pilastro. Il governo - evidenzia Valditara - ritiene che queste disposizioni siano troppo rigide, per questo ho scritto una lettera al ministro Fitto perché possa avviare una interlocuzione con la Commissione europea per ottenere una ulteriore, maggiore flessibilità». Senza questa, ottenuta lo scorso anno, «non avremmo potuto assumere 46mila docenti precari né i seimila idonei dai precedenti concorsi perché per la Commissione europea non contano per il raggiungimento del target», ammonisce il titolare del dicastero di viale Trastevere.

Poi Valditara fa una promessa anche sul tema dei docenti di sostegno: «Attueremo un’autentica rivoluzione con la quale noi intendiamo specializzare nel corso del 2025 85mila docenti precari (di sostegno) senza specializzazione che sono quelli che hanno almeno tre anni di attività alle spalle. Il precariato nella scuola è rappresentato essenzialmente da insegnanti di sostegno che nel 2023-2024 su un totale di 160.000 docenti precari sono stati ben 108.885». «Perchè è aumentata così tanto nel corso degli anni il precariato tra gli insegnati di sostegno? - si chiede il ministro - perchè è aumentato in maniera esponenziale il numero dei giovani con disabilità. Ma va anche aggiunto che purtroppo le università non sono state in grado di specializzare un numero adeguato di insegnanti di sostegno - prosegue - e giustamente possono essere assunti in ruolo solo docenti specializzati (per garantire la massima qualità dell’insegnamento per i giovani con disabilità), ma i percorsi nell’università non si sono rivelati adeguati in questi anni». «Per risolvere questo problema - chiosa - abbiamo deciso di affiancare percorsi presso ‘Indire’, il centro di formazione per gli insegnanti, centro di ricerca che fa capo al ministero dell’Istruzione e del merito. Questi corsi di specializzazione saranno sviluppati tenendo conto innanzitutto delle riflessioni, dei suggerimenti dell’Osservatorio scolastico per la disabilità».

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