Giustizia, c'è il sì del Cdm allo stop alla pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare
Lo stop alla pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare compie un ulteriore passo. Dopo il via libera definitivo del Parlamento e la pubblicazione lo scorso 24 febbraio in Gazzetta ufficiale della legge di delegazione europea, che affidava al governo una delega per il recepimento delle direttive europee, la norma ’Costa’ (dal nome dell’esponente di Azione, firmatario dell’emendamento approvato, poi ribattezzato dalle opposizioni ’norma bavagliò) è stata oggetto dell’esame «preliminare» del Consiglio dei ministri riunitosi ieri. Il decreto legislativo ad hoc, dunque, ora dovrà passare all’esame delle commissioni parlamentari competenti per il relativo parere che, però, non è vincolante.
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«Al fine di rafforzare alcuni aspetti della presunzione di innocenza della persona indagata o imputata nell’ambito di un procedimento penale, in coerenza con quanto disposto dagli articoli 3 e 4 della direttiva Ue 2016/343 e nel rispetto dei principi di cui agli articoli 21, 24 e 27 della Costituzione, il provvedimento modifica l’articolo 114 del codice di procedura penale, prevedendo il divieto di pubblicazione del testo dell’ordinanza di custodia cautelare finché non siano concluse le indagini preliminari o fino al termine dell’udienza preliminare», si legge nel comunicato diffuso al termine del Cdm. «Il testo - viene ricordato nel comunicato - dà attuazione all’articolo 4 della legge di delegazione europea 2022-2023 con il quale il governo è stato delegato ad adottare le disposizioni necessarie a garantire l’integrale adeguamento alla direttiva europea». In sostanza il dlgs, che recepisce la delega assegnata al governo, attua il divieto della pubblicazione, integrale o per estratto, del testo del provvedimento con cui si dispone la custodia cautelare finché non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare.