Sangiuliano, assalto Boccia-to. E lei posta mail, audio e biglietti aerei
Gennaro Sangiuliano non si dimette per le polemiche legate alla consulenza, mai avviata formalmente, con Maria Rosaria Boccia. Pochi minuti prima delle 16 il ministro della Cultura entra a Palazzo Chigi per incontrare la premier. Un vis a vis da circa novanta minuti, anche se sarebbe durata più l’anticamera del colloquio in sé. Poco dopo esce il comunicato del ministro (mentre da Palazzo Chigi non viene pubblicato niente). Poche righe in cui spiega: «Sono stato a colloquio con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per ribadire la verità delle mie affermazioni contenute nella lettera inviata questa mattina al quotidiano La Stampa: mai un euro del Ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Maria Rosaria Boccia che, rispetto all’organizzazione del G7 Cultura, non ha mai avuto accesso a documenti di natura riservata». Nulla di nuovo rispetto alle parole contenute nella lettera a sua firma pubblicata dal quotidiano torinese. La notizia, l’unica, è che, almeno per ora, lui resta dov’è.
Sangiuliano non lascia. Boccia habitué di Montecitorio: quando ringraziava Speranza
La diretta interessata intanto continua a sparate storie e post a raffica sui social pubblicando quelli che a suo dire sono documenti che smentiscono la versione di Sangiuliano, a cui la premier ha spiegato di non avere motivi per dubitare fino a prova contraria. Nella notte la 40enne di Pompei ha postato una mail ricevuta dal Gabinetto della Cultura il 10 luglio. "Gentilissima dottoressa - si legge -, dando seguito a quanto anticipato per le vie brevi poco fa, le allego i contatti miei e del mio collega per qualsiasi esigenza legata alla sua nomina quale Consigliere del ministro 'per i grandi eventi'".
C'è anche l'audio di una parte della telefonata che ha seguito la mail, a dimostrazione che la 40enne avrebbe registrato molti passaggi della vicenda. Boccia ha postato anche i biglietti di alcuni viaggi fatti con Sangiuliano e organizzati dagli uffici del ministero, in particolare due carte d'imbarco, spedite il 15 luglio. E una mail relativa a una trasferta a Pompei con cronoprogramma della cerimonia di consegna delle chiavi della città. Tuttavia fino a ora non è uscito niente che possa inchiodare il ministro, come scontrini e pagamenti a nome del ministero, o dalle mail organizzative del G7.