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Cdm, via libera a Fitto commissario Ue. Meloni: "Scelta dolorosa ma necessaria"
È Raffaele Fitto il candidato che rappresenterà l'Italia nella nuova Commissione europea presieduta nel suo secondo mandato da Ursula von der Leyen. La scelta del ministro degli Affari europei, delle politiche di coesione e del Pnrr che conferma le previsioni della vigilia è arrivata al termine del Consiglio dei ministri di venerdì 30 agosto a Palazzo Chigi.
«Ritengo opportuno condividere con tutti voi, dopo averlo fatto già da tempo con gli altri leader della maggioranza, una decisione estremamente importante. Ho ricevuto la lettera della Presidente della Commissione europea Von der Leyen con la quale si chiede al Governo la designazione della proposta di candidato italiano al ruolo di commissario europeo. Si tratta di una scelta delicata e molto importante per noi e per l’Italia nei prossimi anni. La nostra scelta ricade su una persona che ha una grandissima esperienza e che ha saputo governare le deleghe che gli sono state affidate in questo governo con ottimi risultati: il ministro Raffaele Fitto», è quanto riferito, secondo fonti interne a Palazzo Chigi, dalla premier Giorgia Meloni in Cdm.
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«Oggi stesso comunicherò alla presidente Von der Leyen il nome e chiedo a tutti di rivolgere un applauso e un grande in bocca al lupo a Raffaele, che avrà davanti un compito estremamente complesso e allo stesso entusiasmante. È una scelta dolorosa per me, credo anche per lui, e per il governo, ma è una scelta necessaria. Dopodiché ovviamente continuiamo a lavorare sul ruolo che chiediamo venga affidato all’Italia. E, nonostante veda molti italiani che tifano contro un ruolo adeguato alla nostra Nazione, non ho motivo di credere che quel ruolo non verrà riconosciuto. Non per simpatia o antipatia verso il nostro governo, ma più banalmente perché siamo l’Italia, nazione fondatrice, seconda manifattura e terza economia europea terzo Stato membro per popolazione, con primati in tantissimi campi. E, oggi, possiamo contare anche su una ritrovata stabilità politica e una solidità economica che pochi altri hanno nel resto d’Europa», conclude Meloni.