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Patuanelli contro Renzi, campo largo alla deriva: "Non lo sa neanche lui"

Christian Campigli
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Più lo allarghi, più fa acqua da tutte le parti. Il campo larghissimo, il (surreale) progetto del centro sinistra per sconfiggere i moderati non è ancora nato che già dimostra i suoi evidenti e palesi limiti. "Quello che fa Renzi oggi lo sappiamo, quello che farà domani mattina non lo sappiamo noi e non lo sa nemmeno lui. Non si può basare su una fiducia che non c'è un rapporto che deve essere serio in funzione di un'alleanza elettorale e programmatica. Renzi fa cadere i governi, non li crea". Sono parole al fulmicotone, ma che lasciano ben poco spazio all'immaginazione quelle espresse dal capogruppo al Senato del Movimento Cinque Stelle, Stefano Patuanelli, al margine del Meeting di Rimini. "Mi sembra abbastanza evidente che la storia del M5s - ha aggiunto - sia nel campo progressista, del centrosinistra".

 

 

 

 

Non è la prima volta che la sinistra si scontra con il nativo di Rignano da quando, circa un mese fa, Renzi ha annunciato l'intenzione di tornare nell'alveo del centrosinistra. Consapevole che non vi sia più spazio al centro, come hanno evidenziato i disastrosi risultati alle ultime elezioni europee. Pochi giorni fa, era stato Angelo Bonelli, leader di AVS, a sparare a zero sulla componente centrista. "Il campo largo non si costruisce con una sommatoria di nomi. Gli elettori non sono stupidi. I voti, come sono arrivati, se ne vanno. Intendo riferirmi alla crescita che c’è stata alle elezioni europee del Pd e, soprattutto, la nostra. La nostra di Alleanza Verdi e Sinistra. Bonelli e Fratoianni, come ormai ci conosce il grande pubblico. Partirei da qui, dalla credibilità e dalla coerenza. E su questi valori che Alleanza Verdi e Sinistra ha messo e vuole continuare a mettere insieme il suo patrimonio di voti. Sono valori che non possono essere messi ai margini del campo largo. Quindi bisogna mettersi a un tavolino e partire dai programmi. Italia Viva e Azione - ha aggiunto Bonelli  - al Parlamento europeo hanno votato contro la direttiva della legge sulla Natura. Ma se è per questo c’è anche una questione strettamente politica: Calenda e Renzi sostengono giunte di destra in Basilicata e anche a Genova. Devono decidere loro cosa vogliono fare”. Un fritto misto, il campo larghissimo, semplicemente impossibile da digerire.

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